Nuove polemiche per la Casa del Pellegrino - Le Cronache
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Nuove polemiche per la Casa del Pellegrino

Nuove polemiche per la Casa del Pellegrino

di Red. Cro.

Torna al centro del dibattito la questione della “Casa del Pellegrino”, il centro polifunzionale oggetto di numerose polemiche, nonché di approfondite indagini della magistratura, che l’amministrazione comunale di Eboli ha gestito in maniera a dir poco avventata e con logiche che talvolta sfuggono, talvolta sono evidenti. Ad intervenire sull’argomento stavolta è il capogruppo di Forza Italia Damiano Cardiello.
L’ Autorità Nazionale Annticorruzione (Anac) ha concluso, qualche mese fa, con una pesante delibera l’istruttoria sulla gestione del Centro Polifunzionale.
Secondo Lei quali saranno i risvolti politici?
«Mi sorprende molto che sia stata prima l’Anac a concludere i lavori, nonostante siano oberati di lavoro, che la procura di Salerno. Gli uffici di Cantone hanno messo a nudo le scelte fatte da sindaco e consiglieri comunali, evidenziando anomalie e diffuse illegittimità.
Un sindaco normale, dopo essersi giocato la faccia garantendo la “massima correttezza” delle azioni amministrative poste in essere, si sarebbe dimesso un minuto dopo per dignità, senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni. Ma Cariello è l’esatto opposto e gli ebolitani lo hanno capito».
Quali prospettive intravede per la gestione e l’affidamento del centro polifunzionale?
«Dopo la clamorosa batosta politica e legale firmata Cantone nei confronti di Cariello e compagni di maggioranza non credo ci sia altra soluzione che una gara ad evidenza pubblica. Garantire massima concorrenza, trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione, elementi che dovrebbero essere principi basilari da seguire. Se il sindaco, probabilmente ipnotizzato dalle feste di piazza, vìola nuovamente il fine originario della struttura noi siamo pronti a presentare nuovo esposto alla procura e Anac»
Una gara pubblica e non un affidamento diretto per uffici comunali. Perché secondo lei?
«Il motivo è semplice: con 6 milioni di euro di fondi comunitari non si costruiscono palazzine per uffici pubblici.
Chiedete se la comunità europea ha mai stanziato cifre del genere per sopperire alla mancanza di strutture comunali capaci di ospitare unicamente uffici. Questa idea è trapelata dalla maggioranza e il primo cittadino, non più lucido ormai, si è subito messo all’opera con una delibera di giunta che rappresenta un ulteriore pasticcio amministrativo. Su questa vicenda rischia davvero di essere ricordato come la fotocopia sbiadita di Giulio Cesare»
E allora quale soluzione definitiva per mettere la struttura al servizio dei cittadini?
«Bastano pochi mesi per recuperare credibilità ed evitare altre indagini delle autorità competenti: entro novembre convocare un apposito consiglio comunale per dare gli indirizzi e il mandato agli uffici preposti per avviare l’iter per una gara pubblica. L’appalto potrà essere espletato in poco tempo dalla Centrale Unica di Committenza e per marzo 2019 avremo una struttura pubblica perfettamente in linea con il fine sociale e al servizio degli ebolitani»