di Monica De Santis
Una Cattedrale gremita, dentro e fuori. In tanti, tantissimi, soprattutto giovani, i suoi giovani, ieri pomeriggio, si sono ritrovati per dire addio a don Franco Fedullo. A celebrare i funerali del prete buono, come tutti oramai lo hanno definito, il vicario generale della Diocesi di Salerno don Alfonso Raimo, insieme a don Pietro Rescigno, vice parroco della parrocchia di San Domenico e don Mauro Gagliardi che ha incontrato per la prima volta don Franco quando aveva solo 7 anni. Una cerimonia semplice, proprio come l’avrebbe voluta don Franco. Semplice, perchè la sua vita è stata vissuta tutta sulla semplicità. Una semplicità che al tempo stesso era grandezza per tutto ciò che ha saputo fare e dare alla comunità salernitana. Sulla bara una composizione di fiori bianchi ai piedi un cartello con la scritta 1153 vite salvate. E’ questo infatti il numero delle vite che don Franco insieme ai volontari del centro per la vita “Il Pellicano” è riuscito a salvare, e forse ieri, in chiesa, come ha detto nella sua omelia don Mauro, erano presenti alcuni di loro. “Oggi tutti noi avvertiamo una grave perdita, abbiamo perso un maestro, un amico, un padre. Anche il cielo si presenta scuro per uniformarsi ai nostri sentimenti di soffrerenza. Don Franco ci ha lasciatici, sentiamo smarriti, forse quasi abbandonati e ora più che mai molti di noi si accorgono di quanto fosse importante la sua discreta presenza nella nostra vita”. ha detto ancora don Mauro nell’omelia nella quale ha raccontato anche del suo percorso di vita con don Franco e di quanti giovani l’amato sacerdote ha accompagnato nel discernimento sacerdotale. La preghiera dei fedeli è stata affidata ad uno dei tanti giovani di San Domenico, che a stento è riuscito a trattenere le lacrime, mentre al termine della funzione è stato letto, prima il messaggio di cordoglio inviato dal Cardinale Agostino Gallini, già vicario di Sua Santità e docente di don Franco ai tempi del seminario a Napoli, poi il pensiero di don Carlo De Filippis, a nome di tutti gli amici di don Franco.
Don Pietro: “Non si era vaccinato perchè non poteva”
“Don Franco non era vaccinato, perchè non poteva”. A parlare è don Pietro Rescigno, cresciuto proprio con don Franco Fedullo, prima come ragazzo che trascorreva i pomeriggi al campetto di San Domenico e poi come suo vice. “Don Franco, sette anni fa, ha avuto un infarto, poi si sono presentate altre patologie. I medici, temendo una trombosi avevano sconsigliato il vaccino e don Franco ovviamente ha seguito le loro indicazioni. Purtroppo nonostante stesse molto attento, il Covid l’ha colpito e alla fine le sue condizioni di salute sono peggiorate fino a condurlo alla morte”. Don Pietro è rimasto sempre accanto al feretro di don Franco, sin dalle 19 di domenica sera, quando la sua salma è giunta nella chiesa di San Domenico, dove è stata allestita la camera ardente che è rimasta aperta fino a ieri alle 15. In tantissimi si sono recati in quella che per don Franco era la sua casa, per dirgli addio. Sulla bara la sua tonaca ed il vangelo aperto. Seduti composti tra le panche i suoi parrocchiani. Una lunga processione durata fino a tarda sera domenica e ripresa di buon ora ieri mattina. Tutti hanno voluto dire addio a questo umile servo del signore. “Ora dobbiamo raccogliere la sua eredità, ma dobbiamo farlo tutti insieme – ha detto ancora don Pietro – perchè don Franco ha seminato tanto e lavorato tanto e ci vuole l’impegno e l’amore di tutti noi per proseguire ciò che lui ha fatto e per non disperdere i suoi insegnamenti”.
Bellandi: “Servo buono e fedele al Vangelo e al Signore”
Non ha potuto ne presenziare e ne tanto meno celebrare i funerali di Don Franco Fedullo, eppure Monsignor Andrea Bellandi, non ha voluto far mancare ai tanti fedeli il suo messaggio di cordoglio e di vicinanza in un momento davvero triste per la chiesa cattolica. “Carissimi – ha scritto nel suo messaggio l’arcivescovo, letto ad inizio della funzione religiosa – non potendo purtroppo essere presente tra voi, per le esequie del caro don Franco, tramite il vicario generale, desidero indirizzare a tutti voi una parola di commossa vicinanza in questo momento assai triste umanamente, ma illuminato e confortato dalla certezza della fede nel Cristo Risorto. Il nostro don Franco, quale servo buono e fedele come dice il Vangelo, è reso ora partecipe della gioia del suo Signore. Di quel Dio che egli ha riconosciuto, amato e servito, soprattutto nel volto dei più poveri. Per un misterioso disegno della Provvidenza, appare assai significativo il fatto che la sua morte sia avvenuta nel giorno in cui si fa memoria della Resurrezione del Signore. Il giorno in cui la vita ha vinto definitivamente la morte. E i suoi funerali si celebrino oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) nel giorno della nascita al cielo di San Giovanni Bosco, un santo sociale che ha speso l’intera vita per l’educazione dei giovani e per l’aiuto ai più derelitti, una figura quella del Santo torinese che don Franco ha particolarmente amato e pregato. Possa lui stesso accompagnarlo al cospetto del Signore e possa la testimonianza. che la vita inter.a di don Franco ha reso a tutti noi. chiesa e cittadinanza salernitana portare ulteriori frutti copiosi di bene e di generoso affetto. Grazie caro don Franco, prega per noi, adesso, dal cielo”.
La comunità Georgiana di Salerno: “Non ci dimenticheremo mai di lui”
Siamo profondamente addolorati per la perdita del caro don Franco Fedullo. La parrocchia dei georgiani di Salerno porte le sue sentite condoglianze ai familiari dell’amato sacerdote. Vi siamo vicini in una simile tragedia, le parole sono inutili, possiamo solo unirci al vostro dolore. Non ci dimenticheremo mai di don Franco, pregheremo per lui come ui ha pregato per noi. Che Dio gli dia il riposo eterno. A noi mancherà sicuramente la presenza di una persona speciale e gentile con tutti. Dio dia pace alla sua anima e gli angeli siamo sempre con lui