Filippo Pio Bisaccia
Nocera Superiore recupera la memoria dei fratelli Alfonso e Matteo Fresa con un premio che parte dalle scuole ma che servirà a tramandare alle nuove generazioni i padri della scoperta del gigante nascosto, cioè dell’anfiteatro dell’antica Nuceria Alfaterna in località “Grotte”.
Venerdì alla Biblioteca Aldo Moro di Nocera Superiore è stato presentato ufficialmente il Premio con un convegno al quale hanno preso parte il sindaco di Nocera Superiore Gennaro D’Acunzi,, la vice sindaca e assessore alla cultura Antonietta Battipaglia, il presidente del Consiglio Comunale Teo Galante Oliva, l’assessore all’archeologia Angelo Padovano e uno degli eredi della famiglia dei due studiosi: Marco Fresa. Al convegno ha partecipato anche il presidente della Pro Loco Urbs Nuceriae, Giovanni Rescigno. I lavori sono stati moderati da Domenico Barbati, giornalista de Il Mattino.
Il premio, voluto ed organizzato dal Comune, insieme con la Pro Loco, con l’Istituto Superiore Galizia e con la collaborazione di Identità Nuceria e il gruppo Archeologo del territorio, è il riconoscimento ad Alfonso (astronomo capo presso l’Osservatorio di Capodimonte) e Matteo (frate Antonio e poi parroco don Matteo) è divenuto l’occasione per parlare della storia della città degli ultimi 50 anni, delle scoperte, dei tentativi di valorizzazione, e di quanti hanno partecipato alla crescita culturale e di diffusione della cultura antica in città.
Alfonso Fresa scienziato astronomo divenne noto innanzitutto per i suoi studi cartografici e sulla fisica della Luna mentre Matteo, che assunse il nome di Frate Antonio (a quell’epoca i monaci francescani cambiavano nome all’atto della consacrazione) da frate e studente di Teologia al convento di Santa Maria degli Angeli, fu incuriosito dalla rotondità del muro di cinta del giardino del convento, una forma insolita e che poteva nascondere probabilmente qualcosa di maestoso. In effetti, la curva rotondeggiante di Portaromana a Nocera Superiore (visibile ancora oggi), nonché la disposizione della case a Grotti (tra le due Nocera), è una evidente traccia di quanto pensava Matteo Fresa. La scoperta nella cantina del convento di un ambulacro con stucchi variopinti, diede il via, poi insieme al fratello Alfonso, ad una serie di ricerche che durarono anni. Quindi, già nel 1926 con Matteo Fresa inizia, grazie ad una intuizione, la scoperta del gigante sepolto: l’anfiteatro di Nuceria. “L’iniziativa – ha dichiarato il sindaco D’Acunzi – nasce per ispirare e coinvolgere studenti e giovani del territorio, promuovendo azioni concrete che favoriscano la crescita del bene comune e la valorizzazione della nostra identità culturale”. Alle parole del primo cittadino hanno fatto eco quelle del vicesindaco Antonietta Battipaglia e dell’assessore Angelo Padovano. Dietro le quinte, come ha ricordato il presidente del Consiglio Comunale, Teo Galante Oliva, poi, la consigliera Marcella De Angelis e Rita Cuofano prodiga di consigli e notizie sulla storia locale. Ha concluso gli interventi Giovanni Rescigno, presidente della Pro Loco e anche lui memoria storia di Nocera Superiore e dei suoi studiosi ricordando anche la figura di Leonardo Cicalese che impiegò molte delle sue energie per l’archeologia locale e per gli studi dei fratelli Fresa. Il Convegno, magistralmente coordinato da Domenico Barbati, ha permesso anche di prendere visione di una prima bozza del logo del premio realizzato dagli studenti dell’Istituto Galizia presenti all’evento attraverso la loro dirigente scolastica Maria Josè Vigorito.





