Nocera: Rione Casolla nel segno della tradizione - Le Cronache Arte Storia Tradizioni Eventi
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Nocera: Rione Casolla nel segno della tradizione

Nocera: Rione Casolla nel segno della tradizione

Chiude positivamente anche quest’anno la festa di Santa Rita al rione Casolla di Nocera Inferiore. Don Carmine Vitolo, parroco della chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo che ospita la statua della santa di Cascia, resta soddisfatto per quanto fatto anche quest’anno. Il rito religioso e quello civile, supportati dai relativi programmi, hanno caratterizzato i vari eventi in calendario. Sacro e profano uniti per una festività che supera, ormai da anni, quella del santo patrono Prisco. Ed anche stavolta la presenza di migliaia di persone non si è fatta attendere. La processione e la cascata delle rose (da alcuni anni diventata una gara tra contrade) continuano ad essere il momento culminante della festa. Le statue di Santa Rita e della Madonna delle Grazie, portate in processione, sono state accolte da tantissimi fedeli accorsi, non solo dalla città capofila dell’Agro, ma dall’intero comprensorio. In passato le due sante rappresentavano eventi religioni distinti, la festa della Madonna delle Grazie e la festa di Santa Rita. Fu il parroco Don Salvatore Maiorino, tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, ad unificare le due festività in un’unica ricorrenza e così la festa di Santa Rita ha iniziato a crescere sempre di più, sino a diventare uno degli eventi religiosi più importanti della città. La festa inizia ad aprile, un mese prima, con l’alzata del quadro allo storico quartiere Casolla. Successivamente entra nel vivo il 22 maggio, giorno di Santa Rita, per poi chiudere con la processione e la cascata delle rose la prima domenica dopo la ricorrenza. Infine, ma non secondario, anzi è probabilmente l’evento che tutti attendono, la ballata delle due statue dinanzi alla chiesa a conclusione della processione, sulle note della marcia di Radetzky. Poi, l’ingresso in parrocchia intorno alla mezzanotte, che sancisce il termine dei festeggiamenti. Notevole ed importantissimo il ruolo dei portatori delle due statue, casollesi doc che non si sottraggono al faticoso lavoro che li aspetta durante tutta la processione. Il loro non è un fardello da portare, rappresenta invece la grande devozione che hanno per Santa Rita e la Madonna delle Grazie, un pilastro di fede incrollabile. La festa di Santa Rita, grazie anche all’apporto dei media locali e dei social, ha senz’altro amplificato la propria visibilità, raggiungendo tutto il mondo.

Giuseppe Colamonaco