NOCERA INFERIORE. Una media di 600 interventi al mese e solo due ostetriche per turno al posto delle tre previste fino a giugno scorso. Sono questi i primi numeri, che da soli sono già allarmanti, del reparto di ostetricia e ginecologia dell’Umberto I, ormai al collasso. Due ostetriche che devono gestire il pronto soccorso ostetrico, le esigenze naturali del reparto, le emergenze legate alle gravidanze a rischio, la sala travaglio e quella operatoria oltre all’ambulatorio di ostetricia e di ginecologia. Se a questa realtà si aggiunge che l’ospedale di viale San Francesco gestisce un bacino d’utenza che si estende in tutto l’Agro nocerino sarnese e la cinta cittadina dei paesi vesuviani, siamo oltre i 300 mila utenti, il quadro assume tinte sempre più fosche e di enorme pericolosità, oltre che di stress, per chi deve poi gestire (e curare) i pazienti. Basti qui pensare che anche i posti letto riservati alla Ginecologia, circa 15, sono utilizzati da Ostetricia per sopperire alla carenza di posto. Da gennaio ad oggi sono stati registrati quasi 900 parti, una media di circa quattro al giorno (in due giorni di questo meso sono stati addirittura 21 le nascite), e ognuno impone la presenza di figure professionali adeguate. Con la vita nascente si sa, non si può scherzare. Eppure, si continua a lavorare nella precarietà e sottodimensionati. Così allora i dipendenti della struttura ospedaliera si sono auto tutelati presentando un esposto alla procura della repubblica di Nocera Inferiore per denunciare lo stato dell’arte nel reparto. «Lo scorso primo luglio – dicono – abbiamo provveduto a inoltrare alla dirigenza una nota analitica che denunciava lo strato di precarietà senza che ci venisse fornita una spiegazione accettabile da parte della direzione. Così lo scorso 27 luglio abbiamo provveduto ad informare, tramite una denuncia contro ignoti, la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. È impensabile che si possa continuare a lavorare in queste condizioni. Ogni giorno dobbiamo affrontare delle difficoltà gestionali e organizzative visti i numeri che ci troviamo a registrare. Siamo sotto organico e questo causa enormi problematicità specie ai nostri utenti come è capitato qualche giorno fa ad una partoriente che aveva subito un intervento subito dopo il parto cesareo e che si è sentita male. Qualcuno ha pensato bene che una mano poteva arrivarci da alcune tirocinanti, dimenticando che, per legge, esse vadano seguire dal proprio tutor e che non possono in alcun modo prendere decisioni autonome. Chiediamo alla Procura di intervenire subito per evitare che possa capitare da un giorno all’altro l’irrimediabile».
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