Nocera, il tesoro di Ciro Barba - Le Cronache Provincia
Provincia Nocera Inferiore

Nocera, il tesoro di Ciro Barba

Nocera, il tesoro di Ciro Barba

Nocera Inferiore. “Il patrimonio d Ciro Barba è stato costruito grazie alle sue attività illecite”. Sequestro beni per tre milioni di euro all’imprenditore di 66 anni, figlio di ‘O  Flaviano, ed ex assessore al Comune di Nocera Inferiore perchè – secondo inquirenti e magistratura- avrebbe accumulato il patrimonio attraverso la sua partecipazione con i clan dell’Agro. Decreto di sequestro eseguito ieri mattina dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia che ha ha riguardato i conti correnti sia di Barba  che del nucleo familiare, veicoli, terreni agricoli e la proprietà di cinque società, con sedi in Campania e in Toscana, operanti nel settore agro-alimentare e in quello delle costruzioni residenziali. Per la difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Falci, quegli averi appartengono a un’eredità sia sua che della moglie e che sarebbero frutto di lasciti avvenuti prima della contestazione di reati a carico dell’imprenditore. Tutto avrebbe avuto inizio decenni fa. Figlio di uno storico esponente della camorra dell’Agro Nocerino-Sarnese deceduto nel 1994, conosciuto come “‘o flaviano“, fu raggiunto, nella seconda metà degli anni ’80, da un provvedimento di sequestro dei beni e poi si sarebbe nel tempo, come qualche anno fa avevano riferito gli inquirenti,  adoperato per liberarsi formalmente delle sue proprietà, intestandole a vari prestanome, per sottrarsi all’esecuzione di misure di prevenzione antimafia che secondo le forze dell’ordine  erano giustificate dalla sua pregressa appartenenza camorristica.  Il destinatario del provvedimento di ieri era stato definitivamente condannato per estorsione (1999) nonché, in primo grado, dal Tribunale di Nocera Inferiore per associazione mafiosa (1997), reato poi dichiarato estinto per prescrizione dalla Corte di Appello di Napoli. Dopo il decreto  che ha disposto il congelamento dei beni, è pronto il ricorso da parte del legale di fiducia che in più occasioni avrebbe dimostrato la tracciabilità delle proprietà  aggiungendo che in Toscana la società oggetto di sequestro sarebbe stata in amministrazione giudiziaria da anni.  Il decreto di sequestro per l’ex assessore alla Pubblica Istruzione (anni 1988-1989) e ai Servizi Tecnologici (anni 1990-1991) presso il Comune di Nocera Inferiore, è stato emesso all’esito delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dalla Sezione Dia di Salerno: accertamenti finalizzati alla “ricostruzione del profilo di pericolosità sociale sia generica che qualificata di Ciro Barba, riconosciute entrambe sussistenti dal Tribunale di Salerno, e all’individuazione degli asset patrimoniali e finanziari riconducibili allo stesso , che, nel corso del tempo, erano stati intestati a vari prestanome.  Il suo nome inoltre era comparso anche nelle carte dell’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Salerno sugli affidamenti dell’appalto e dei lavori per la realizzazione di piazza della Libertà a Salerno. Un sequestro che arriva dopo altri revocati dopo ricorsi presentati dal  difensore di Barba Giovanni Falci.