Nocera Inferiore. Stangata per un 46enne nocerino che per 5 anni (dal 2009 al 2014) avrebbe approfittato sessualmente della nipote che all’epoca dei fatti contestati avrebbe avuto 14 anni: nonostante lo sconto pena in Appello i cui giudici, prima della pausa estiva, hanno riconosciuto le attenuanti, l’uomo incassa 7 anni e mezzo di reclusione confermando nei fatti l’accusa di violenza sessuale aggravata. L’uomo in primo grado era accusato anche di spaccio di sostanze stupefacenti ma il reato era stato estinto a causa della prescrizione. L’indagine fu avviata dalla procura dopo la denuncia della madre della ragazzina, che raccolse le confidenze della figlioletta, poi raccontate nuovamente durante il dibattimento di primo grado dalla ragazza stessa, che nel frattempo aveva raggiunto la maggiore età. Stando alle accuse, l’imputato avrebbe abusato della nipote mettendola in una condizione tale da subire atti di natura sessuale. E lo avrebbe fatto con tanto di minacce. Gli episodi, diversi, si sarebbero verificati sia in casa dell’uomo che presso quella della vittima, in occasione di alcune festività. Nella ricostruzione degli inquirenti, uomo fu accusato anche di aver ceduto più volte dosi di hashish e marijuana ad una serie di ragazzi giovanissimi. Non tutti furono identificati. Tra questi c’erano anche due amiche della vittima, della medesima età. La circostanza emerse anche in dibattimento con la testimonianza di una ragazza, conoscente della parte offesa (assistita da Giovanni Gigantino), che aiutò a ricostruire il contesto nel quale sarebbero avvenute le molestie verso l’amica, insieme agli episodi di spaccio a beneficio di ragazzi minorenni. Alcuni di questi rientravano in un’unica comitiva di amici. In ragione del tempo trascorso dai fatti – tra il 2012 e il 2014 – il collegio aveva emesso sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Fu proprio in quel periodo, tuttavia, che arrivò poi la denuncia del genitore della minore, la quale raccolse le confidenze della figlia, rompendo contestualmente i rapporti con l’uomo. Ora la sentenza d’appello a 7 anni e 6 mesi di reclusione, ultimo passaggio prima della Cassazione dove si arriverà dopo le motivazioni del verdetto d’Appello.





