Nocera Inferiore/Scafati/Castel San Giorgio. Droga e armi da guerra come il kalashnikov: otto condanne per 29 anni di reclusione (quasi 50 chiesti dal pubblico ministero Viviana Vessa) e circa 100mila euro di multa complessivi stabiliti dal gup Carlo Bisceglia del Tribunale di Nocera Inferiore che ha processato gli imputati con il rito abbreviato nell’ambito di un’inchiesta denominata “Civico 17” su spaccio, lesioni e detenzione di mitragliatori. A gestire la rete dello spaccio a conduzione familiare era una donna con i suoi figli. Dopo l’arresto del compagno avrebbe preso in mano le redini dello smercio. Difesa da Vincenzo Calabrese, per Emilia Capasso di Nocera Inferiore 6 anni (chiesti 10 anni e mezzo), per il compagno della donna, il 36enne di Nocera Superiore Vincenzo De Martino 4 anni e 4 mesi (4 anni e 6 mesi la richiesta) sempre difeso da Vincenzo Calabrese. Condanna di 3 anni e 2 mesi (rispetto ai 7 e mezzo proposti) per Salvatore Abenante di Scafati (assistito da Antonio Usiello) accusato solo di detenzioni di armi quali pistole e kalashinikov nascoste in un terreno; quindi 4 anni e 10 mesi (richiesta 5 anni e 4 mesi) per Francesco Osio di Nocera Inferiore e residente Castel San Giorgio difeso da Rino Carrara. E ancora 2 anni (istanza di 4 anni e 5 mesi) per Camillo Nizza di Pagani difesa da Giuseppe Russo, mentre per i figli della Capasso Francesco e Maria Rosaria Mari (chiesti 6 e e 5 anni di reclusione) difesi da Vincenzo Calabrese sono stati stabiliti 3 anni e 10 mesi e 3 anni 4 mesi. Infine 2 anni e 8 mesi (4 anni la richiesta) per Giuseppina Vitale di Nocera Inferiore difesa di Pino Buongiorno. Il blitz “Civico 17” (condominio dello spaccio) era stato messo a segno dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore agli ordini del colonnello Gianfranco Albanese. Gli imputati sono ritenuti a vario titolo responsabili di tentata estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di arati comuni da sparo e da guerra commessi tra giugno 2021 e luglio 2022. Nel corso delle indagini erano stati eseguiti alcuni interventi di iniziativa che hanno consentito il rinvenimento e sequestro di diverso stupefacente (in una circostanza oltre un etto di cocaina, pari a 483 dosi) nella disponibilità di taluni degli indagati. L’analisi informatica dello smartphone trovato in possesso dello scafatese Abenante ha dimostrato inoltre che lo stesso deteneva illegalmente diverse armi da fuoco, di cui almeno una pistola marea Glock modello 17 e tre fucili mitragliatori Kalashnikov. Soggetto fulcro delle indagini è risultata la 52enne Emilia Capasso la quale, ritenuta responsabile anche di un tentativo di estorsione finalizzata a recuperare una somma di denaro provento dello spaccio al minuto di cocaina e crack condotto con il compagno De Martino. Dopo l’arresto di quest’ultimo la donna gestiva la piazza di spaccio “itinerante”, avvalendosi dei propri figli ed operando prevalentemente nei comuni dell’Agro nocerino e Valle dell’Irno. Ieri la sentenza con il rito abbreviato pronunciata dal giudice per le udienze preliminari Carlo Bisceglia del tribunale di Nocera Inferiore.
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