di Pina Ferro
Nessun arresto per Carmine D’Onofrio e Vincenzo Ventura, figlio e nipote di Ciro D’onofrio, ucciso a Pastena due anni fa. Il Tribunale del Riesame ha respinto l’appello del pubblico ministero Marco Colamonici avverso al provvedimento del Gip Pietro Indinnimeo il quale non aveva confermato il fermo dei due giovani accusati essere gli autori degli spari contro la vettura di Gaetano Sinicalchi (padre del presunto killer di D’Onofrio).A seguito dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi nella casa circondariale di Fuorni, dove i due ragazzi furono rinchiusi a seguito del fermo di indiziato di delitto, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, non convalidò il fermo emesso dal sostituto procuratore Marco Colamonici per assenza di gravi indizi di colpevolezza e nessun riscontro oggettivo. Secondo il capo d’imputazione formulato a seguito della denuncia presentata da Gaetano Siniscalchi, la moglie e la nuora, Carmine D’Onofrio, difeso da Anna Sasano, alla guida di un Piaggio Beverly e Vincenzo Ventura, quale passeggero e autore materiale dell’esplosione del colpo di pistola proferendo la frase “Gaetano salutare a figliate… ” avrebbe esploso un colpo di pistola all’indirizzo di Gaetano Siniscalchi.