Al vaglio degli inquirenti le testimonianze degli amici, dei parenti, i filmati delle telecamere ed anche le telefonate in entrata ed uscita dal cellulare del giovane universitario. Si cerca di ricostruire ogni attimo di quell’alba di Pasqua, ossia da quando Nicola ha lasciato la discoteca “Music on the rocks” e si è incamminato verso il sentiero che collega Nocelle con Arienzo, nella zona alta di Positano. Lo scrive Napoli.Repubblica a firma di Andrea Pellegrino che riporta anche le dichiarazioni della sorella di Nicola Marra: « Avevamo un appuntamento. Io ho avuto un brutto presentimento. Non ci rispondeva alle chiamate, poi dagli amici abbiamo saputo che aveva perso il cellulare ma di lui nessuna traccia – dice Francesca – ».
«Sono stati eccezionali tutti gli abitanti di Positano – racconta Francesca – ci hanno aiutato e fatto sentire in famiglia ».
«Era la prima volta che aveva questo comportamento – spiega ancora la sorella riferendosi a quanto accaduto nella notte fatale – evidentemente neppure loro, gli amici, sono stati in grado di capire la situazione. Nicola era veramente un ragazzo speciale. Pieno di gioia,
eccezionale, generoso e socievole. Amava il nostro cucciolo di labrador più di tutto, amava l’adrenalina ».
Ma soprattutto amava lo sport: «Era cintura nera di karate e sciava benissimo, oltre naturalmente a giocare a calcio. Organizzava 3 partite di calcetto a settimana sia a Roma che a Napoli con gli amici » . «Ci ha lasciati così, da un momento all’altro tanto che noi stentiamo ancora a crederci»