di Giovambattista Rescigno
Si delinea a Salerno un nuovo scenario politico all’ interno del Pd, mentre tutti i componenti del partito sono orientati verso Minniti, Anna Petrone, consigliera di parità alla provincia di Salerno, già deputato regionale in area Pd intraprende una battaglia prima del congresso nazionale appoggiando e schierandosi apertamente con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Ad Anna Petrone, abbiamo chiesto i motivi di questa scelta, una scelta che indubbiamente ha dovuto ponderare, sicuramente ha fatto dapprima i conti con la sua ideologia, poi con i colleghi di partito, e poi sicuramente con i leader del PD salernitano, all’onorevole Petrone, abbiamo posto alcune domande alle quali ha così risposto. Perché ha scelto Zingaretti e non Minniti? «Ho scelto Zingaretti perché è una persona vicina alle mie idee ed il mio modo di fare politica. Una persona che si è misurata nel Lazio con le preferenze e questo fa la differenza tra eletti e nominati sarà perché io ho assaporato la vittoria e la sconfitta grazie alle preferenze dove gli elettori scrivono il tuo nome e cognome questo aumenta il senso di responsabilità ed avvicina all’elettore. Minniti è la continuità di un Governo che è stato bocciato il 4 marzo e di una fetta di PD che non ha saputo guardare ad un animo che era a sinistra lasciando fuoriuscire in nome del cambiamento esponenti che poi sono confluiti in Liberi e Uguali il segreto del successo politico a mio avviso è quello di mantenere unità e non far aumentare le spaccature». Come hanno preso la sua decisione i colleghi di partito, quanti hanno cercato di farla desistere? «Assolutamente non ho avuto difficoltà con il mio partito l’autonomia d idee mi ha sempre caratterizzato nel corso della mia esperienza politica Ho mantenuto una linea di coerenza con i miei elettori credo che ho un consenso fatto di numeri nel 2010 fui eletta con 14 mila voti e nel 2015 quasi riconfermati con lo stesso numero dietro queste cifre ci sono persone e per me il rispetto delle idee viene prima di tutto. Anche alle precedenti primarie sostenni Cuperlo quindi non sono mai stata Renziana neanche quando era vincente». La sua scelta è in controtendenza alla linea Deluchiana. Quanto ha pesato la non candidatura alle politiche del 4 marzo nella sua decisione? «La mia scelta non ha nessun sentimento di livore o rancore politico per la mia non candidatura sfumata per poco alle politiche dello scorso 4 marzo le decisioni del partito si accettano lo spirito di militanza lo impone. Il progetto di De Luca a mio avviso resta sempre il migliore da un punto di vista di gestione amministrativa il governo della regione Campania è complesso per una serie di eredità lasciate dai precedenti governi e credo che il lavoro che si sta portando avanti avrà risultati». Appoggiare Zingaretti in un congresso già da quasi segnato. In caso di sconfitta del governatore del Lazio al Congresso rimarrà nel PD, con l’ala perdente, o deciderà di trasmigrare nelle fila di De Magistris che si stanno allargando nel salernitano? «Assolutamente non darei per scontato la sconfitta di Zingaretti non dobbiamo guardare al territorio della provincia di Salerno dove l’apparato è schierato su Minniti c’è un pezzo di elettorato che vuol essere considerato ed io qualora dovesse esserci un risultato negativo per Zingaretti sarò minoranza ma sempre nel PD i nuovi movimenti non mi hanno mai entusiasmato credo che bisogna portare avanti il proprio modo di fare politica nel partito di appartenenza. Il Partito Democratico è anche casa mia e dall’interno di esso porterò avanti i miei progetti». Subito dopo l’Epifania si eleggerà il consiglio provinciale. Come lo immagina? «Auguro al neo eletto presidente della provincia Michele Strianese buon lavoro non è semplice essere a capo di un ente che viene percepito come inesistente dopo la legge che ne sanciva il riordino. Su un territorio esteso come il nostro formato da158 comuni l’ente provincia ha
un ruolo fondamentale nella pianificazione degli interventi di messa in sicurezza dalle strade all’ edilizia scolastica. Io in qualità di consigliere di parità auspico che ci sia una presenza di donne che andranno a formare il nuovo consiglio e non solo per il rispetto della quota di genere bensì perché sono convinta che nelle amministrazioni dove ci sono donne ci sia una visione più ampia e completa.