Pina Ferro
Antonio Anastasio non appartiene a un associazione a delinquere di stampo mafioso. Il tribunale del Riesame di Salerno, nel comprovare gli arresti domiciliari, ha confermato l’assenza di elementi che possano ricondurre all’associazione a delinquere che gli era stata cotestata al momento dell’arresto. L’ex consigliere comunale è stato ammanettato nell’ambito dell’operazione Omnia. I giudici del Riesame, al momento, hanno chiesto ad Antonio Anastasio solamente di chiarire la questione relativa al rapporto con Francesco Mogavero nell’ambito della tentata violenza nei confronti del consigliere comunale Luigi Bellino. Per Antonio Anastasio, nelle scorse settimane, erano stati disposti gli arresti domiciliari, ma lontano da Pontecagnano. Dopo aver lasciato il carcere di Fuorni, lo stesso fu trasferito in Puglia ad Ostuni. Successivamente fu avanzata al Gup Perrotta una richiesta di cambio di sede dove dimorare al regime dei domiciliari. I giudici del tribunale di Salerno hanno accolto l’istanza del legale di Anastasio, il professor Giuseppe Della Monica, con la quale chiedeva il trasferimento del suo assistito in una regione limitrofa alla Campania e quindi più vicino ai familiari, gli unici che possono avere contatti con lui. L’istanza del professor Della Monica è stata accolta e, l’ex consigliere comunale di Pontecagnano è stato trasferito in Basilicata e precisamente a Maratea. Sempre nei giorni scorsi, la segretaria al comunale di Pontecagnano Faiano, Liliana Sada, ha respinto le dimissioni da consigliere comunale di Antonio Anastasio perché non corrispondenti a quanto stabilito dalla legge in materia (articolo 38 comma 8 del Testo Unico degli Enti Locali). Antonio Anastasio, quindi, resta soltanto sospeso dalla carica di consigliere comunale in attesa della sentenza della Cassazione, chiamata ad esprimersi sulla sua liberazione. Intanto, c’è attesa per domani quando i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno emetteranno la sentenza sull’inchiesta Crac Amato che vede tra gli imputati anche Antonio Anastasio. Per lui il pubblico ministero Senatore ha chiesto sei anni di reclusione.