Salvatore Carfagna rischia il processo per abuso d’ufficio e sequestro di persona. Il Gup del Tribunale di Salerno, Vincenzo Di Florio, ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pm Penna disponendo l’imputazione coatta. Tutto iniziò alle 12.10 del 4 giugno 2013, quando la mamma si recò al liceo classico di piazza San Francesco per portar via la figlia che si era sentita male. Il preside si oppose, affermando – così ha raccontato la signora – che l’alunna sarebbe potuta uscire solo se trasportata da un’ambulanza per un ricovero in ospedale. A nulla sarebbe valso ricordare al dirigente scolastico di avere tutto il diritto, come genitori, di autorizzare l’uscita della figlia. Il preside rimase irremovibile, al punto che la donna si vide costretta a telefonare al 113 per fare intervenire le forze dell’ordine. Anche dinanzi ai poliziotti Carfagna avrebbe però preteso, per dare il suo via libera, l’arrivo di un’ambulanza che conducesse la studentessa al “Ruggi£. Così, tra litigi e tempi di attesa, passò più di un’ora e la liceale lasciò la scuola quando erano ormai le 13.45, al consueto termine delle lezioni. In ospedale le diagnosticarono le cause del malore e riscontrarono una pressione molto bassa.
(altri particolari sull’edizione odierna di Cronache)