di Erika Noschese
Gianfranco Masiello si dimette.
La vice sindaca Maria Antonietta Di Filippo giustifica l’assenza di un programma natalizio parlando di un “momento difficile” per la città, e non per i debiti che stanno portando l’ente al dissesto economico, ma per il terremoto giudiziario che tiene banco da ormai due mesi.
Sembrano ore di ordinaria follia per il Comune di Capaccio Paestum, che fatica ad andare avanti nonostante i tentativi – vani – di rassicurare i cittadini. Eppure qualcosa si muove, tanto in positivo quanto in negativo.
Il consigliere Masiello ha avuto il coraggio di raccontare ciò che tanti oggi pensano ma non riescono a dire, forse nell’ottica di una fedeltà al potente di turno che, conti alla mano, non porta a nulla. Anzi. Masiello non ha lasciato spazio a dubbi o interpretazioni: va via perché aveva scelto di stare accanto a Franco Alfieri, non alla facente funzioni. E questo oggi viene a mancare. Del resto, come dargli torto? Siamo di fronte a un paradosso.
Anzi, a tanti paradossi. Troppi. Non ci saranno grandi eventi in città perché il sindaco è ai domiciliari, perché la Procura di Salerno sta smantellando il sistema Cilento. Non ci saranno eventi perché per la famiglia Alfieri non è un periodo facile. La verità è che non potranno esserci eventi perché i conti sono in rosso, le casse vuote.
Ma no, non facciamo fatica a credere alle parole della Di Filippo perché l’amministrazione in questi anni ha dimostrato di dipendere totalmente dall’uomo solo al comando che ha distrutto l’ente, la trasparenza, la fedeltà a quella fascia tricolore che dovrebbe portare un sindaco a lavorare per il bene della città e non per un interesse personale.
Atteggiamenti che, secondo la Procura, non corrispondono certo a quest’ente che ha lavorato per garantire sostegno, soprattutto economico, ai parenti e agli amici. E chi oggi giustifica l’assenza di eventi perché il buon padre di famiglia è tenuto lontano dal Palazzo dovrebbe avere la bontà d’animo di seguire la strada intrapresa da Masiello: dimettersi!