Arresti eccellenti quelli eseguiti all’alba di ieri dalla Guardia di Finanza e dalla Questura di Caserta. Sono finiti in manette un imprenditore Francesco Caprio, a capo dell’omonimo gruppo edile casertano, e due ufficiali dell’Esercito Italiano i tenenti colonnello Antonio Crisileo e Gaetano Mautone (nella foto). I due militari, subito sospesi dal servizio dal Comando dello Stato Maggiore, sino allo scorso anno erano i responsabili del X Reparto Infrastrutture con sede a Napoli che si occupa della manutenzione delle strutture militari nelle regioni del sud Italia.
Le indagine portate avanti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per corruzione su appalti in alcune caserme di Terra di Lavoro “hanno svelato l’esistenza di un sistema illecito consolidato per cui i tre indagati sapevano bene che per affidare l’appalto, bastava pagare” afferma il procuratore Maria Antonietta Troncone. L’inchiesta è partita dagli accertamenti della Dda di Napoli sugli appalti affidati dal Comune di Caserta, in particolare su alcune irregolarità emerse nell’assegnazione di lavori di ristrutturazione dell’ex caserma “Sacchi”. Nella lente d’ingradimento sono finiti in particolare due appalti relativi alla caserma “Oreste Salomone” di Capua concessi nel 2014 alle società di Caprio ovvero la Power Group srl e la Coedi srl. Nel primo appalto, concernente i lavori “di sistemazione di impianti idrici, depurazione e aggottamento alla caserma“, l’imprenditore avrebbe pagato una tangente di 35mila euro; il secondo appalto riguarda invece i lavori “di rimessa e tenuta in efficienza dell’ impianto termico a vapore dell’intero comprensorio e dell’ impianto termico ad acqua calda dei vari padiglioni” ed in questa circostanza è emerso che l’imprenditore di Casal di Principe avrebbe pagato ai due ufficiali 9mila euro. Il terzo appalto oggetto di accertamento riguarda la ristrutturazione della caserma “Rispoli” di Maddaloni, per il quale Caprio ha promesso ai due ufficiali la somma di 12mila euro. Gli inquirenti hanno accertato la dazione di somme ai due ufficiali in almeno altre tre circostanze per 4mila, 5mila e 10mila euro senza però riuscire a capire a quali appalti si riferissero.
Nell’ordinanza del Gip si legge inoltre “che le indagini sono ben lungi dall’essere completate e che anzi si impone l’esigenza di concretizzare approfondimenti per far emergere ulteriori responsabilità. Il sistema illecito di cui gli indagati facevano parte vedeva partecipi non solo Mautone e Crisileo, ma anche altri colleghi, alcuni dei quali gerarchicamente sovraordinati”.
Nelle intercettazioni registrate dai finanzieri, infatti, si nomina un “comandante” ancora da identificare e che potrebbe essere un ufficiale di alto livello coinvolto in questa vicenda. Nel mirino sono finiti anche politici ed amministratori comunali casertani degli ultimi anni unitamente ai dirigenti di piazza Vanvitelli.
Raimondo Aufiero
Prima candidato al consiglio comunale poi come sindaco di San Marzano Sul Sarno
Uno dei tre arrestati nel blitz congiunto della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Caserta è il tenente colonnello Gaetano Mautone.
Il militare nato in Calabria si è trasferito nella città del pomodoro Dop oltre 20 anni fa. Nel 2007 Mautone si candidò per la prima volta al Consiglio comunale marzanese nella lista “Progetto San Marzano” capitanata dall’attuale sindaco Cosimo Annunziata e fu sostenuto dai Calenda una famiglia di imprenditori edili locali, ma non fu eletto.
Nel 2010, dopo la caduta dell’amministrazione Grimaldi, si ripresentò come candidato sindaco capeggiando una propria lista composta da molti giovani professionisti.
Ma anche in quell’occasione arrivo ultimo su tre liste concorrenti.
Entrato in consiglio comunale in quota della minoranza si dimise dopo poche sedute di consiglio abbandonando, così, definitivamente la politica locale. In un messaggio elettorale a pagamento registrato in occasione della sua candidatura a sindaco nel 2010 il tenente colonnello, alla domanda della giornalista su quale fosse il motivo della sua discesa in campo, rispondeva: «Senza ombra di dubbio voglio ridare dignità ai cittadini di questo paese (San Marzano, ndr) e voglio risollevarlo dallo stato di abbandono in cui si trova da anni». Tra gli obiettivi del programma elettorale di Gaetano Mautone c’era soprattutto «il ripristino di uno stato di legalità» e «di far sì che il governo cittadino fosse di tutti». (r.a.)
35mila euro per un appalto: il contenuto delle intercettazioni
Tante le conversazioni telefoniche tra il marzanese Gaetano Mautone ed Antonio Crisileo, i due ufficiali dell’Esercito Italiano, ora ai domiciliari, sospesi dal servizio in attesa di un giudizio penale anche da parte del Tribunale militare. In alcune telefonate intercettate si può capire quanto gli ufficiali fossero coinvolti nel malaffare con il gruppo imprenditoriale della famiglia Caprio.
In una conversazione gli ufficiali parlano di soldi già ricevuti: “doveva portare 35 mila euro per una gara e li ha portati. Mi diede 5 mila euro una volta che era l’acconto di un acconto di altre gare che ha vinto”.
“Se quello ci porta 40 mila euro, perché per stare sempre tranquilli devono mangiare tutti quanti…”, si dicono Mautone e Crisileo al telefono. “Ma devi portare nove perché tre sono i miei” e l’altro risponde “va bene” e continua il primo “li deve portare a me … ed io provvedo a…” .
In altra conversazione uno dei tenenti colonnello:“Senti io non ho ancora visto niente e non voglio fare più niente, questa è turbativa d’asta e corruzione” ammette e, poi, continua “io e te stiamo nella situazione che arrestano me e te”. L’imprenditore avrebbe dovuto versare altri 12 mila euro per l’assegnazione di altri lavori. Tra le gare d’appalto aggiudicate da Francesco Caprio ci sono lavori che riguardavano per la maggior parte altre Caserme del napoletano e del centro sud Italia. (r.a.)
«Saranno immediatamente sospesi»
«Sospesi dal servizio i militari arrestati a Caserta – si legge in una nota diffusa dall’ufficio generale del capo di Stato Maggiore dell’Esercito – la Forza Armata conferma la piena fiducia, disponibilità e collaborazione all’azione della Magistratura, conferma altresì una policy di “tolleranza zero” nei confronti del personale autore di tali episodi… Sono state avviate le procedure per la sospensione dal servizio dei militari coinvolti». E ancora «L’Esercito ha già incrementato, al proprio interno, le attività di nuclei ispettivi e di controllo, su tutto il territorio nazionale presso i propri Enti/Reparti, finalizzate a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione…. L’Esercito adotterà qualsiasi misura per perseguire chiunque si sia reso responsabile di comportamenti che ledono il prestigio e la reputazione di una Istituzione fondata su principi di onestà, lealtà e senso del dovere».