di Martino Lupo
“Alla Bogheria di Barcellona (Spagna), e nei negozi alimentari catalani, un prodotto locale denominato “Bufala de L’Emporda”, composta da 100% di latte di bufala, sta guadagnando quote di mercato a discapito del prodotto Mozzarella di Bufala Campana Dop”. E’ il grido d’allarme lanciato dal Consorzio per la tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana, che rappresenta la specialità casearia prodotta in Campania, basso Lazio, Molise e in un’area delimitata della Puglia, dopo attività di monitoraggio dei mercati esteri condotte anche insieme ad altri Consorzi di tutela. All’inizio di agosto, riferisce il Consorzio con sede presso la Reggia di Caserta, per la prima volta, gli esami condotti sul prodotto catalano hanno rilevato la presenza di latte vaccino. “Abbiamo provveduto ad acquistare ulteriori campioni i cui esami hanno confermato la positività”. Le analisi in Italia sono state effettuate da un laboratorio privato e dal laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno con sede a Portici (Napoli). Dell’intera vicenda è stato informato l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo. I campioni prelevati nel mese di agosto analizzati dall’Izs hanno confermato l’esito positivo. Al fine di contrastare la presenza del prodotto catalano è stata inviata una comunicazione al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del turismo Gian Marco Centinaio con richiesta di intervento politico verso il suo omologo spagnolo. Contestuale richiesta di intervento operativo (attraverso la Repressione Frodi) per contrastare la pratica concorrenziale scorretta. L’Icqrf, rende noto il Consorzio di tutela della bufala, si è subito attivato e le autorità spagnole hanno già trasmesso la richiesta di accertamenti da parte dell’Italia alle competenti autorità catalane e dovranno procedere all’eventuale contestazione anche della frode in commercio. La mozzarella di bufala campana è uno dei prodotti del settore agroalimentare maggiormente imitati a livello internazionale. E i danni, soprattutto per le centinaia di aziende della Piana del Sele, sono nell’ordine di milioni di euro l’anno.