Pina Ferro
Morì al porto schiacciato da un muletto: nuovo incidente probatorio. Ieri mattina il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno ha conferito l’incarico ai consulenti che dovranno effettuare nuove perizie ed accertamenti irripetibili tesi a ricostruire l’esatta dinamica del sinistro ed eventuali responsabilità nella morte del 40enne Beniamino Tafuri avvenuta nel dicembre scorso. Due le persone iscritte nel registro degli indagati, si tratta di Alfredo Frasco che era alla guida del muletto che ha schiacciato l’operaio e Antonio De Cesare, legale rappresentante dei “Magazzini generali” De Cesare. I risultati dell’incidente probatorio saranno depositato entro il prossimo 21 giugno. Successivamente gli atti saranno restituiti al Pm che dovrà formulare l’avviso di conclusione indagine. L’incidente si è verificò, intorno alle 12,30 nel capannone della “Magazzini generali”, di cui Beniamino Tafuri era dipendente. Era un carrellista specializzato e quel giorno stava caricando due camion. In quel momento non era alla guida di nessuna macchina ma, semplicemente, si stava occupando di inserire i cunei tra le balle. Nel portare a termine il suo compito, si ferì ad una mano. Un infortunio non allarmante ma piuttosto doloroso, che indusse il 40enne a fermarsi un attimo. Per capire l’entità del danno subito, infatti, Tafuri si tolse il guanto e cominciò a lamentarsi. Un atteggiamento che ha destato la preoccupazione del collega che era a bordo del muletto, che scese per sincerarsi delle condizioni di salute del suo amico e compagno di lavoro. Nella fretta, infatti, in base a quanto ricostruito dal personale della Polizia di frontiera, il carrellista avrebbe dimenticato d’inserire la marcia o di azionare il freno di stazionamento. E, proprio per questo, è stato iscritto nel registro degli indagati. Una distrazione che presumibilmente è costata la vita a Tafuri, perché il carrello, nonostante l’ultimo, estremo tentativo del conducente di risalire a bordo per fermarne la corsa, ha continuato a muoversi e ha letteralmente schiacciato Tafuri contro la parete in rame delle balle. L’autopsia confermò che la morte di Beniamino è avvenuta per lo schiacciamento del fegato in seguito all’investimento accidentale. A nulla servirono i tentativi posti in atto per salvare la vita dell’operaio molto noto nel centro cittadino di Salerno.