Mons Moretti: "E’ un nostro diritto, non ci fanno nessun favore" - Le Cronache
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Mons Moretti: “E’ un nostro diritto, non ci fanno nessun favore”

Mons Moretti: “E’ un nostro diritto, non ci fanno nessun favore”

Brigida Vicinanza

La sala della Chiesa di San Giovanni a Torrione Alto piena di fedeli, ma la “parte politica” snobba la presentazione del progetto del nuovo complesso della Chiesa adiacente al Galiziano, nonostante le parole dell’assessore Mimmo De Maio dopo aver rinviato il punto in questione durante l’assise comunale proprio in vista di questo incontro “informativo”. Non c’è nemmeno il primo cittadino Enzo Napoli e Piero De Luca dapprima indicato nell’invito che poi fa registrare la sua assenza, anche dopo le numerose polemiche. Si intravede insomma solo qualche consigliere di maggioranza in “borghese”. Un progetto di circa 3 milioni di euro, recuperati grazie alle firme dell’8xmille, modificato e che rimarrà nei confini della proprietà dell’Arcidiocesi di SalernoCampagna-Acerno senza toccare il verde del parco vicinissimo a dove sorgerà il complesso parrocchiale. All’incontro con fedeli e residenti c’era però l’Arcivescovo don Luigi Moretti che non le ha mandate a dire nemmeno questa volta. “Noi non chiediamo favori e non facciamo speculazioni o le ville per noi, ma chiediamo rispetto – ha sottolineato Moretti – quando inizialmente abbiamo presentato il primo progetto ci sono state persone che hanno parlato e criticato senza sapere nemmeno di cosa parlavano. A noi non interessa né la politica né i comitati. A noi interessa il rispetto. Non è un progetto faraonico ma ci siamo mossi dentro una ristrettezza di ambiente. Credo che al di là delle misure siamo riusciti a fornire questo complesso tutto ciò che permette a una comunità di ritrovarsi. Siamo riusciti a fare cose che altri ci invidiano. Adesso serve dare credibilità a tutto questo. La Parrocchia non è del parroco ma dei parrocchiani”. Insomma, poche ma chiare parole, sottolineate poi sia dal parroco don Gaetano Landi che dal responsabile dei beni culturali dell’arcidiocesi Antonio Pisani. “L’opera è stata resa possibile grazie al compianto don Luigi Zoccola, che fece nel 2004 la richiesta di un progetto simile. Era un suo desiderio”. Con queste parole don Gaetano Landi invece ha ricordato il compianto don Luigi Zoccola nelle sue parole, continuando: “Oggi con orgoglio lo ringraziamo. Il nuovo complesso sorge per sopperire all’assenza di una chiesa madre in questo quartiere. Non deve essere però motivo di discordia di questa comunità – ha evidenziato don Gaetano dopo le polemiche degli ultimi mesi sul vecchio progetto che avrebbe dovuto portare via quasi metà del parco del Galiziano, uno dei pochi polmoni verdi del quartiere – Confidiamo nell’impegno delle autorità. Perché il prossimo consiglio comunale soddisfi le nostre richieste in tempi celeri”. Ma ad essere critico è il responsabile dei beni culturali dell’arcidiocesi don Antonio Pisani: “Questo non è una piacere che ci fanno, dobbiamo entrare nell’idea che questo è un nostro diritto e nessuno ci fa favori, nemmeno la politica. La questione sulla casa del parroco? Non esiste. Perché il parroco attuale non porterà con sé questa casa ma rimarrà alla comunità. Per adesso il parroco per essere più presente starà giorno e notte all’interno del complesso con un suo collaboratore”. Il tutto alla fine, condito dagli applausi, che hanno spazzato le polemiche. Ma a quanto pare i presenti erano i tanti fedeli che sono da sempre stati d’accordo alla costruzione del complesso. Dei comitati “contro” quindi nemmeno l’ombra per affrontare al meglio il dibattito.