Le due cooperative che hanno vinto la gara d’appalto per il lavori di prolugamento e ampliamento dell’imbocco del porto commerciale di Salerno fanno causa all’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale. Stanche di aspettare l’avvio dei lavori, il contratto è stato firmato due anni fa e tutti gli adempimenti previsti sono stati regolarmente effettuati, ora passano all’attacco. Per il momento chiedendo di identificare i responsabili del ritardo nell’apertura dei cantieri, in futuro con una maxi richiesta di risarcimento, visto che parliamo di un’opera del costo di 23 milioni di euro. Il ricorso è stato notificato all’Authority nella giornata del 20 luglio scorso e reca la firma di Acmar e Kostruttiva, due società cooperative a responsabilità limitata. Riunite in un’associazione temporanea d’impresa le due aziende, attraverso il ricorso, chiedono “sia disposto Accertamento Tecnico Preventivo al fine di stabilire, sulla scorta dei quesiti posti, a chi sia imputabile il ritardo nell’avvio dell’esecuzione dei lavori, non ancora iniziati dopo oltre 2 anni dalla sottoscrizione del contratto, ed il c o n s e g u e n t e i n a d e m p i – mento, oltre che accertare condizioni e presupposti per la corretta esecuzione del contratto”. Ciò significa che i tempi di avvio dei lavori, secondo i più fiduciosi osservatori si sarebbe potuto dare avvio ai cantieri entro la fine di quest’anno, si dilatano a dismisura. Sempre che, a questo punto, gli atti dal Tribunale civile non finiscano nelle mani della Procura della Repubblica. Ma restiamo ai fatti certi. Il progetto contenuto nell’accordo sottoscritto il 29 gennaio del 2016 prevede il salpamento del tratto terminale del molo di sottoflutto, la demolizione delle rel a t i v e s ov ra s t r u t – ture e la riconfigurazione della testata; il prolungamento del molo di sopraflutto per una lunghezza complessiva di 200 metri, mediante la costruzione e posa in opera di cassoni cellulari poggiati su una base in materiale di cava, previo consolidamento del terreno di fondazione; l’adeguamento dei segnalamenti marittimi (fanale verde e fanale rosso) alla nuove estremità dei moli. Un’opera strategica a tal punto che Agostino Gallozzi, nella sua qualità di presidente di Assotutela – e sotto sotto anche di imprenditore portuale che opera a Salerno – un anno fa circa chiede alle istituzioni di mettere mano al progetto e rispettare i tempi previsti. Nessuno lo ascolta. L’Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale ha affidato la propria difesa all’avvocato Barbara Pisacane, che è responsabile dell’Ufficio Avvocatura della sede di Salerno. Ma chi sono le due società che hanno vinto la gara d’appalto? La Acmar (Associazione Cooperativa Muratori & Affini Ravenna) è un’azienda specializzata in molteplici settori dell’edilizia. In campo portuale ha realizzato il centro direzionale dell’allora Autorità Portuale di Ravenna e numerose altre opere, alcune delle quali di alta ingegneria, all’interno dello scalo romagnolo. Ha inoltre costruito la palazzina di Ina Assitalia a Roma, il cantiere navale della Ferretti a Ravenna, il Campus universitario di Forlì. Kostruttiva è invece un consorzio nazionale di 80 cooperative. In Campania ne fanno parte la casertana Cogeart, la Epilson 200 di Quarto in provincia di Napoli e due coop con sede nel capoluogo regionale, G.S. Edil e Società Cooperativa Lavori Marittimi. La casa madre ha sede a Venezia. Sia Acmar che Kostruttiva, forse anche per il mancato introito di quanto pattuito per i lavori a Salerno, hanno vissuto momenti difficili negli ultimi anni e sono impegnate entrambe in una difficile opera di rilancio. Ascoltando fonti loro vicine emerge, da parte dei vertici, il fondato sospetto che si sia tentato di estrometterle dall’affare ricorrendo a una serie di artifizi burocratici che hanno di fatto bloccato l’avvio dei lavori. Tutto sarà comunque accertato dai giudici. Per ora in sede civile.
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