Giornata di incontri a Napoli per il commissario regionale del Pd Antonio Misiani: obiettivo chiudere sulla nomina di Roberto Fico come candidato del centrosinistra per la presidenza della Campania. Misiani ha incontrato nella mattinata di ieri lo stesso Fico e da poco ha finito la sua riunione con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Dal dialogo con il sindaco emerge che c’è l’accordo per la candidatura di Fico che dovrebbe essere annunciata ufficialmente nei prossimi giorni. Il sindaco Manfredi non presenterà una sua lista alle regionali ma appoggerà chiaramente durante la campagna elettorale la corsa di Fico per succedere a De Luca. Manfredi ha anche sottolineato che sia ora di avviare presto la campagna elettorale e di parlare di temi concreti, organizzando anche bene le liste. Nel dialogo si è parlato anche del congresso regionale del Pd per l’elezione di un nuovo segretario, in cui si profila una possibile sfida tra Piero De Luca, figlio del governatore uscente e Sandro Ruotolo, parlamentare dem. “La candidatura dell’ex presidente della Camera a breve sarà ufficializzata”, dice sicuro chi segue il dossier tra i napoletani. Anche per il Nazareno il traguardo è vicino. “Siamo nelle tempistiche che ci eravamo dati, da qui a inizio settembre al massimo chiudiamo tutto – è il ragionamento di chi gestisce le trattative anche dalle vacanze – In Campania ci siamo, l’importante è arrivare a costruire un contesto che possa portare a un vero rinnovamento passando da De Luca a Fico, con il sostegno di tutti. Nessuno un anno fa ci avrebbe creduto”, è il refrain. Certo, a far da ‘contraltare’ al nulla osta arrivato dall’attuale governatore alla corsa dell’esponente M5S, ci sarebbe la candidatura del figlio Piero alla guida della segreteria regionale Pd in Campania. L’accordo non piace a molti tra i dem locali, tanto che si deciderà entro domani se contrapporre a De Luca jr la figura di Sandro Ruotolo, attuale europarlamentare. Anche in Puglia restano i nodi legati alla volontà di candidatura di Michele Emiliano e Nichi Vendola, con Avs che non intende accettare veti sulle sue scelte. Domani si riunirà la segreteria Pd, con l’obiettivo di “tutelare l’unità del centrosinistra”, assicura il leader regionale dem Domenico De Santis, ma starà al candidato in pectore Antonio Decaro riuscire a trovare la quadra con i due predecessori di peso che, al momento, ostacolano la sua corsa. Intanto, vacanze agli sgoccioli e accordi sulle Regionali d’autunno da chiudere. Dopo la pausa estiva, la politica si prepara a riaccendere i motori. I leader di centrodestra e centrosinistra, in realtà, non hanno mai smesso di ragionare sulle candidature da mettere in campo alle prossime elezioni, ma saranno quest’ultima settimana di agosto e la prima di settembre ad essere decisive per stringere gli accordi finali. Il vertice tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini è atteso da un po’. I tre si vedranno giovedì alle 15 a palazzo Chigi, in occasione della prima riunione del Consiglio dei ministri dopo lo stop. Gli addetti ai lavori parlano di un ordine del giorno “leggero”; sul tavolo del Governo dovrebbe esserci la riorganizzazione del ministero degli Esteri e poco altro, ma – a margine dei lavori – la presidente del Consiglio, al rientro dalle vacanze in Puglia, e i suoi vicepremier potrebbero fare un primo punto su nomi e caselle. Per la coalizione di centrodestra resta da definire le partite tutte politiche in Veneto (con il nodo Zaia) e Campania (dove la palla è in mano a FdI). L’incontro risolutivo tra Meloni e i suoi vice potrebbe tenersi, in realtà, a inizio settembre e potrebbe servire anche a ‘registrare’ alcune questioni interne alla maggioranza. Intanto, però, è Avs a puntare i piedi contro il “duopolio” Pd-M5S nella scelta dei nomi per le Regionali. “Ferme restando le candidature autorevoli di Pd e M5S, che appoggiamo, pensiamo che non debba continuare questo dialogo a due”, dice chiaro Angelo Bonelli. “Il metodo va cambiato. Bisogna strutturare meglio la forma del confronto interno alla coalizione – gli fa eco Nicola Fratoianni – Non credo che Elly ci dia per scontati, anche perché sarebbe un grosso errore. Noi siamo sempre stati unitari, forse i più unitari”, avverte. I dem tengono il punto, ma aprono a nuovi confronti per il futuro: “Abbiamo scelto sin qui le candidature più competitive e con maggiori possibilità di vittoria, ma certo il metodo si può sempre migliorare e ci potranno essere candidati di Avs anche per le città”, è il ragionamento di chi guarda già a Venezia o Torino. Se ne parlerà, magari, già la prossima settimana. Proprio alla festa nazionale di Avs, infatti, mercoledì 3 settembre al Monk, a Roma, sul palco si confronteranno Bonelli, Fratoianni, Conte e Schlein. Le vacanze del campo largo sono finite.





