Sarà il canto del Miserere, dramma sacro di musica e teatro, ad inaugurare le celebrazioni della Settimana Santa a Furore e a Conca dei Marini. In scena Isa Danieli, tra le più importanti attrici di sempre del panorama partenopeo e nazionale. Gli spettacoli avranno luogo rispettivamente il 9 aprile a Furore, presso la chiesa di Sant’Elia, e il 10 aprile a Conca dei Marini, presso la chiesa di San Pancrazio Martire (inizio ore 20,00. Ingresso libero fino ad esaurimento posti). Accanto alla Danieli, cinque grandi voci napoletane come Antonella Morea, Patrizia Spinosi, Fiorenza Calogero, Elisabetta D’Acunzo e Marianita Carfora. Un evento di notevole spessore artistico, che le Amministrazioni dei due borghi della Costiera intendono offrire ai cittadini e agli ospiti per far rivivere antiche suggestioni e devozioni di questa terra legate alla Pasqua. L’opera, scritta e diretta da Carlo Faiello, si fonda su una serie di ricerche condotte negli anni dal musicista su parte del repertorio musicale paraliturgico di tradizione orale della regione Campania, focalizzandosi sui canti e le liturgie nel Cilento Antico, Zona Vesuviana, Terra di Lavoro, Costiera Amalfitana. Un flusso sonoro di “canto sacro”, di materia linguistica dialettale e non, di musica etnica, di modalità lessicali e gestuali carico di significati e di stratificazioni. Un dramma cantato e recitato in forma dialettale che raccoglie idiomi diversi della Campania. A ciò si aggiungono le composizioni originali di Faiello. “Ho immaginato uno spettacolo sulla religiosità popolare, una Passione laica che proviene dalle antiche processioni e cerimonie del Sud Italia. Isa Danieli è la Madonna, straziata dal dolore per il figlio in croce. L’attrice rappresenta la condizione degli umili, sottomessi e umiliati dal potere dominante, ma anche il volto sofferente di ciascuna mamma dinnanzi alla morte del proprio figlio”, dice Faiello. “È sempre una grande emozione essere chiamata nei giorni delle sacre rappresentazioni della settimana santa. Mi capitò anni fa il venerdì Santo ad Asti. Ci spostavamo di contrada in contrada. Fu bellissimo. Ma qui a Napoli è diverso, perché il dolore di Maria per la morte del Figlio ha radici profonde, quasi pagane, di un rito popolare dove lo strazio di quella madre ha la forza dirompente di una lingua straordinaria che è il napoletano”, racconta invece Isa Danieli. “Un dolore cantato, gridato, danzato, che esprime la sofferenza universale di tutte le donne a cui viene sottratto il figlio”. Tra i pezzi cantati dall’attrice ci sono: “Rose e spine”, “Sento l’amato Figlio”, “Sona ca sceta”. Musiche del Quartetto Santa Chiara: Giuseppe Di Colandrea al clarinetto; Antonello Grima al violoncello; Pasquale Nocerino al violino; Franco Ponzo alla chitarra. Disegno luci: Sebastiano Cautiero; elementi scenici: Bruno De Luca; fotografia Luigi Vaccaro; ingegneri del suono Gianni Ruggiero e Lello De Luca.
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