Picchiato nel carcere di Fuorni. La moglie sporge denuncia: «Temo seriamente per la sua incolumità». Grave episodio di violenza avvenuto nei giorni scorsi nella casa circondariale di Fuorni. S.R., 41 anni, durante il colloquio con la moglie è stato visto in uno stato psicofisico compromesso. «Qualche giorno fa mi sono recata con mia figlia presso il carcere per il consueto colloquio con mio marito. In quell’occasione ho visto S.R. in uno stato assolutamente pietoso: presentava evidenti lividi al volto, alla testa, al collo, all’orecchio, alla spalla ed alle braccia, lamentava dolori di testa ed aveva chiari segni sulle braccia. L’occhio era ricoperto di sangue – prosegue la moglie – e non è riuscito neppure a parlare con me». La condizione dell’uomo preoccupa la famiglia, che ha sporto denuncia. «Credo sia palese che mio marito sia vittima di un pestaggio. Non so indicare chi possa essere stato. Ho chiesto spiegazioni alla guardia penitenziaria di turno – tuona la donna – mi è stato detto che mio marito “E’ un detenuto che dà fastidio”». La moglie ha così provato a contattare Stefano Martone ma non gli sono state fornite ulteriori indicazioni del caso. La stessa ha così deciso di rivolgersi al proprio medico di fiducia. S.R. è stato così visitato ma il quadro che è venuto fuori non rassicura la famiglia. All’uomo sono stati riscontrati un trauma cranico facciale ed oculare sinistro con disturbo della vista e traumi contusivi alla spalla sinistra. Non va meglio per quanto concerne il quadro psicologico: il medico responsabile del reparto non ha voluto informare il medico di fiducia sul tipo di terapia psichiatrica somministrata a S.R. che, stando a quanto constatato, non sortisce alcun beneficio. La condizione dell’uomo non fa che gettare nel dramma la moglie, che come prescitto dal medico, ha richiesto con urgenza una TAC :«Temo seriamente per la sua incolumità. Quanto accaduto mi ha traumatizzato, non riesco più a dormire la notte. Sarebbe opportuno – sottolinea la donna – un trasferimento immediato in quanto non credo che mio marito sia più al sicuro».
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