Erika Noschese
Con le prime candidature ufficializzate, emergono anche le prime gaffe. Protagonista di questa scivolata è il consigliere comunale di Salerno Mimmo Ventura, in campo con la lista Dimensione Bandecchi, a sostegno del candidato presidente Stefano Bandecchi. In queste ore circolano i santini dell’aspirante consigliere, che si presenta — stando a quanto riportato sui bigliettini elettorali — come candidato alla “carica di consigliere della giunta regionale della Campania”. Forse è il caso di ricordare a Ventura che la giunta regionale è l’organo esecutivo della Regione, composta dal presidente e dagli assessori. I membri della giunta non sono eletti direttamente dai cittadini, ma nominati dal presidente tra i consiglieri regionali eletti o, in alcuni casi, anche tra figure esterne. Il consiglio regionale, invece, è l’organo legislativo, e i suoi componenti sono eletti direttamente dai cittadini. Pertanto, la dicitura corretta sarebbe “candidato alla carica di consigliere regionale”. Ventura ha sempre mostrato ambizioni importanti, ma candidarsi — almeno formalmente — alla carica di assessore appare quantomeno improprio. La gaffe è emblematica: chi aspira a rappresentare i cittadini dovrebbe conoscere almeno le basi del funzionamento istituzionale, come la distinzione tra giunta e consiglio. Manca, evidentemente, non solo una cultura generale, ma anche la volontà e la consapevolezza di mettersi davvero al servizio della comunità. In un recente consiglio comunale, Ventura ha dichiarato di aver «smesso di lavorare per scelta». Lo stipendio mensile, per lui come per gli altri consiglieri, deriva dalle commissioni consiliari, che dovrebbero riunirsi con regolarità e che possono garantire fino a duemila euro al mese. Fondi che, forse, potrebbero essere investiti in un corso accelerato di formazione politica.





