di Erika Noschese
Il centrodestra si presenterà unito alla prossima competizione elettorale e la leadership sarà decisa dal partito più votato, in caso di vittoria della coalizione. Lo ha confermato Guido Milanese, vice coordinatore regionale del partito. Nei prossimi giorni, i vertici regionali e nazionali del centrodestra si incontreranno per discutere dell’immediata scadenza elettorale e i nomi da mettere in campo. L’importante, in questa fase, sarà capire chi resta nel partito e chi, invece, seguirà la strada dei parlamentari che hanno scelto di allontanarsi dopo il mancato voto di fiducia al governo Draghi e le conseguenti dimissioni. Onorevole, il prossimo 25 settembre si tornerà al voto per le Politiche ma Forza Italia inizia a perdere pezzi importanti: dopo l’addio dei ministro Gelmini e Brunetta ci sarebbe una presa di posizione anche da parte della ministra per il Sud Mara Carfagna. La situazione è delicata su Salerno città… “L’analisi è duplice: sappiamo che alle Politiche Forza Italia ha sempre recuperato un margine enorme di consensi determinata dalla leadership Berlusconiana che – a prescindere da tempi e momenti – rappresenta sempre un sentimento di fiducia da parte del popolo italiano e in questo momento, in particolare, dopo la delusione di alcuni partiti verso cui gli italiani avevano riposto la loro fiducia, sperando in un cambiamento, come nel caso dei 5 Stelle. Dopo la delusione che hanno rappresentato con la non identità dei primi principi ai quali si erano ispirati, così via altri partiti che hanno giocato un ruolo non marginale nella disfatta e nelle condizioni in cui si trova il popolo italiano, con difficoltà a livello economico, per la sicurezza, a livello internazionale, e si va al voto in cui Forza Italia ha margini di recupero enormi. Per parlare della condizione su Salerno, così come a livello nazionale, secondo i sondaggi pare che il centrodestra godi di buona salute; Forza Italia ritorna – dopo qualche anno – a percentuali a due cifre e questo è un trend in salita, nel momento in cui si scende in campo tende a migliorare. Alcuni pezzi hanno lasciato perché in Forza Italia coesistevano anime, a mio avviso, che rappresentavano una condizione di non identità con il centrodestra originario, quindi Lega e Fratelli d’Italia; quindi, questi segmenti hanno sperato che Forza Italia potesse essere il partito di centro, in alleanza, ma nel momento in cui si è ricomposto il quadro originario, di un centrodestra vincente, alcuni non si sono ritrovati in questo progetto”. Con l’addio di Mara Carfagna si perde un pezzo della storia di Forza Italia e del lavoro svolto in Parlamento, fino ad ora. Teme altri addii? Al momento, tanti sono i seguaci a partire da Gigi Casciello… “Sì ma al momento questo non è ancora un dato di fatto, non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale da parte della Carfagna di lasciare il partito, come avvenuto invece già per la Gelmini e Brunetta. È chiaro, quella di Mara Carfagna rappresenta una perdita significativa per quanto ha prodotto e produce nell’ambito della politica nazionale; devo dire che, in qualche modo, dispiacerebbe un allontanamento di un pezzo importante come quello che Mara rappresenta ma la politica è fatta di scelte personali, individuali, di credibilità e ognuno deve rappresentare se stesso attraverso la propria storia, le proprie scelte. L’ipotesi di un allontanamento lascerebbe, in parte, Forza Italia di Salerno orfana di una delle punte di diamante della conduzione politica. Vedremo nelle prossime ore cosa accadrà, sicuramente il consenso che Berlusconi riscuote e, attraverso lui, tanti altri rappresentanti è un consenso che prescinde da ognuno di noi, rappresentando un momento importante di rappresentanza”. Le politiche erano in programma nel 2023 ma sono state anticipate, mancano poco più di due mesi e non c’è tempo per i partiti. Ci sono già alcune candidature? “La politica ha assunto una velocità impressionante, noi ci troviamo di fronte ad una situazione imprevedibile rispetto ai programmi, eravamo convinti della scadenza naturale della legislatura ma questa condizione è stata determinata da una presa di posizione Contiana, dei 5 Stelle che ha determinato la caduta del governo Draghi e ha fatto sì che ci trovassimo tutti di fronte ad un momento nuovo. Si riparte da zero, di fronte ad una situazione del genere ogni tornata elettorale è un nuovo inizio, cambiano i tempi, le modalità, le situazioni, è cambiato il registro del numero dei parlamentari e, tra Camera e Senato, ci saranno seicento parlamentari; i collegi di Salerno sono estremamente ridotti, quelli camerali saranno tre al di là ed è una condizione nuova. In queste ore, i responsabili regionali si sederanno al tavolo per un incontro con i vertici nazionali del partito per stabilire alcune cose, a partire dalle percentuali che toccano ad ogni partito di coalizione; la coalizione di centrodestra ha dato segnali di forza, non ci sono deroghe, contraddizioni e si presenterà unito con un programma unitario. Unico dubbio è dover decidere la leadership ma è stato concordato univocamente che sarà decisa nel momento in cui le elezioni saranno svolte, ci saranno i vincitori e il partito che avrà preso più voti deciderà sulla leadership, in caso di vittoria del centrodestra. Diversa la situazione nel centrosinistra dove questi accordi non sono stati raggiunti, si parla di campo largo ma ancora non c’è, non si sa da chi è rappresentato, ci sono i veti sui 5 Stelle, si stanno scannando; fino a due giorni fa si tessevano le lodi reciproche ma in questo momento il quadro pare più chiaro e uniforme per quanto riguarda il centrodestra”.