Settimane piene di colpi, randellate a destra e sinistra, attacchi senza sosta e insulti. No, non è un incontro di boxe, ma parliamo di politica. Quella che sembrava una vera e propria guerra mediatica tra il sindaco di Eboli, Massimo Cariello e la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese sembra essersi placata.
La lite tra i due primi cittadini delle città della Piana del Sele è legata ai miasmi che da ormai anni si avvertono sul territorio. La sindaca battipagliese è convinta che il “delicato profumo” provenga dall’impianto di compostaggio di Eboli, Cariello invece, dal canto suo, ha analizzato la situazione ed è profondamente sereno, per lui le esalazioni non partono dal compostaggio ebolitano. Tutto è iniziato il primo novembre, un giorno di festa per tutti i cattolici, quello di Ognissanti, quando la sindaca Francese, con un live streaming direttamente dalla sua pagina Facebook, si recò dinanzi al sito di compostaggio di Eboli insieme al Comandante dei vigili di Battipaglia, volendo a tutti i costi entrare nell’impianto.
L’esito della visita fu negativo, la furia cieca della sindaca si mostrò in diretta: “Non ci hanno fatto entrare – queste le sue parole – non siamo autorizzati, abbiamo chiamato anche i vigili urbani di Eboli, anche se non verranno perché già impegnati”. Tutta la rabbia della Francese si riversò sul sindaco ebolitano. Fa strano pensare che qualche tempo prima i due si tenevano la mano correndo nello storico Stadio Pastena, in segno di serenità e amicizia tra sindaci di due città vicine ma allo stesso tempo distanti e discorde su tanti argomenti. Ma non è solo la sindaca a perdere l’aplomb. Anche Cariello il giorno dopo risponde alle accuse lanciate dalla Francese con termini forti. Ad oggi però tra “Cariello Furioso”, diversi “bugiardo” e offese personali tra i due, la situazione resta la stessa, anzi anche peggio. La puzza è sempre presente, i cittadini la sentono, la odiano, hanno paura e vogliono il cambiamento. E se un antico proverbio latino pronunciava “Facta non verba”, ovvero fatti e non parole, ai residenti battipagliesi ed ebolitani restano solo le parole, gli insulti e i fetori.