di Marta Naddei
Ultimo giro, ultima corsa. Il calendario, per il servizio ferroviario urbano, potrebbe fermarsi al prossimo 31 gennaio, quando i treni potrebbero non viaggiare più lungo di poco più di cinque chilometri di percorso dalla stazione Centrale a quella dello stadio Arechi. Alla base sempre la questione del reperimento di fondi: una patata bollente che vede Regione, Comune e Ministero rimbalzarsi responsabilità e competenze. Risale, infatti, ai primi giorni di gennaio la nota con cui la Regione Campania ha comunicato a Trenitalia, Rfi, Comune di Salerno e Mit, che il servizio metropolitano salernitano non sarà ritenuto più coperto a far data dal prossimo 31 gennaio. Tradotto in soldoni: la metropolitana, o presunta tale, di Salerno sarebbe destinata a fermarsi da qui a pochi giorni. Sul tavolo i cinque milioni di euro necessari per garantire la naturale prosecuzione del servizio per il bienno 2014 – 2015: soldi di cui dovrebbe farsi carico la Regione che però sostiene il diretto coinvolgimento nel reperimento delle risorse del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e, per proprietà transitiva, colui che aspira ad essere viceministro del Mit (ancora in attesa di conferimento delle deleghe, Vincenzo De Luca). Sta di fatto che pare sia già pronta, da parte di alcuni consiglieri regionali salernitani, la richiesta di proroga del servizio in attesa, appunto, del recupero dei fondi necessari a garantire la prosecuzione del servizio ferroviario urbano di Salerno. Ma i tempi dovranno essere strettissimi. Intanto a Roma lo stesso De Luca starebbe lavorando ad un emendamento che dovrebbe essere sottoscritto dai parlamentari di tutte le forze politiche per avere le risorse che consentano di far andare avanti il servizio. Ma per la discussione del ddl alla Camera saranno necessari circa 20 giorni. Quello che si profila all’orizzonte è un braccio di ferro tra Regione Campania e Comune di Salerno: in buona sostanza, se il treno metropolitano dovesse fermarsi, la decisione sarebbe di unica responsabilità dell’Ente di palazzo Santa Lucia, cui spetterebbe il compito di staccare la spina. D’altro canto, invece, da Palazzo di Città non c’è alcuna intenzione di mettere mano al portafogli: i soldi li deve mettere la Regione e se il servizio dovesse fermarsi la responsabilità sarà da ricercarsi nelle stanze napoletane del potere. «La Regione Campania, non per un regalo ma per suo dovere, dovrebbe caricarsi gli oneri per la gestione della metropolitana di Salerno, peraltro una cifra ridicola rispetto alle risorse che arrivano dallo Stato per il trasporto pubblico locale. La tesi della Regione, secondo cui la nostra non è una metropolitana perché cammina su rete ferroviaria, è ridicola, offensiva e provocatoria» – è la tesi del sindaco De Luca. Sulla stessa linea d’onda l’assessore alla mobilità del Comune di Salerno, Luca Cascone, per il quale la Regione ha inserito la linea metropolitana di Salerno nel piano dei servizi minimi. Il reperimento delle risorse è di loro competenza. Vogliamo vedere se avranno effettivamente il coraggio di bloccarla. Noi aspettiamo di vedere cosa hanno intenzione di fare. Insomma, tempo una settimana e la linea ferroviaria urbana di Salerno rischierà di non compiere il terzo mese di vita.