di Enzo Sica
SALERNO – E’ rimasto sempre legato a Salerno e alla Salernitana soprattutto, una squadra che ha allenato nel 2014 con una grande promozione in serie B (epoca Lotito-Mezzaroma) richiamato nel 2016 con una salvezza nel play out contro il Lanciano e poi ancora nel 2019 qualche giornata prima della fine della stagione di serie B con la squadra in grande difficoltà, subentrò a Gregucci, che si salvò nel famoso play out di Venezia. Insomma parlare di Leonardo Menichini, oggi tecnico di 68 anni, nato a Ponsacco, ex allenatore granata che ha scritto belle pagine della storia calcistica granata è normale. «Si perchè Salerno mi è rimasta nel cuore e certamente non dimenticherò i tifosi che sono stati eccezionali nel sostenere la squadra in ogni situazione» -E anche nel secondo campionato di serie A l’affetto del pubblico è notevole «Ma si, non poteva essere diversamente. Ho avuto modo di vedere per televisione qualche partita sia dello scorso anno che di quest’anno e devo dire che la salvezza, nella scorsa stagione è stato un bel traguardo che la squadra ha raggiunto». Leo, anche l’arrivo della nuova società con il presidente Iervolino ha portato quella ventata nuova che forse negli anni precedenti non c’era mai stata. Sedi d’accordo? «Certamente. Quando arriva una società così forte, che da grandi motivazioni, tutto cambia. E poi bisogna dire che anche i calciatori che fanno parte della rosa di quest’anno sono forti, determinati ed in grado di disputare un grande campionato» Qualcuno ti ha impressionato di più? «Diciamo che Mazzocchi, Candreva, Boulaye Dia, Piatek, lo stesso Fazio e tanti altri ancora sono calciatori di categoria che stanno emergendo in questo difficile campionato di serie A. Bisogna anche dire che il mio collega Nicola è molto bravo e sta facendo un buon lavoro. Ha salvato la squadra lo scorso anno con una rimonta incredibile, l’hanno rinforzata adeguatamente quest’anno con il direttore sportivo De Sanctis ed ora bisogna assolutamente credere che la salvezza potrebbe essere raggiunta senza patemi d’animo» Però la sconfitta contro il Lecce, squadra che lotterà con la Salernitana per la salvezza, non ci voleva. Sei d’accordo? «Guarda sono quelle partite che nascono male. Il Lecce è una buona squadra, solida, che ribalta improvvisamente il gioco. Lo ha fatto in occasione del primo gol e poi la rete di Strefezza ha purtroppo chiuso la gara» Sette punti in sette gare. Ora c’è la sosta. Secondo te la squadra granata meritava di più? «Credo che in qualche partita iniziale qualche punto sia stato lasciato per strada. Ma è normale visto che nel campionato di serie A nulla è scontato. Però lasciamo dire che questa Salernitana è solida, concreta. Deve solo conquistare una propria identità. E ti posso anche dire che senz’altro lo farà alla ripresa del campionato prima della nuova sosta per i campionati del mondo a novembre» Leonardo Menichini oggi è il tecnico del Monterosi Tuscia, squadra del Viterbese nel girone C di serie C. E’ stato confermato su questa panchina per il bel campionato disputato lo scorso anno e anche per una salvezza meritata. «Diciamo che mi trovo bene a Monterosi anche se devo dire che le nostre partite interne le giochiamo in trasferta, a Pontedera. E in pratica ci sono ben 38 trasferte tra andata e ritorno. Però sono contento del lavoro che sto facendo» E alla Salernitana, in definitiva, tu che sei rimasto uno dei primi tifosi cosa le vuoi augurare? «Un buon proseguimento di stagione che merita davvero con brillanti risultati appena riprenderà il campionato tra una settimana. Le condizioni ci sono tutte per migliorare ed anche per dimenticare in fretta qualche stop che nessuno si aspettava anche se dobbiamo rimarcare la bella prova offerta dai granata contro la Juventus e una vittoria che, purtroppo, non è arrivata solo negli ultimi minuti di gara».