Medici no vax, parla il Presidente D'Angelo - Le Cronache
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Medici no vax, parla il Presidente D’Angelo

Medici no vax, parla il Presidente D’Angelo

Di Andrea Orza

 Il governo apre la sciarada per il condono delle multe a circa 2 milioni di No Vax over 50. Nella giornata di ieri c’è stato il rientro dei medici che non hanno aderito alla chiamata dei cicli vaccinali scaduta lo scorso giugno. “Presteremo come sempre un’assistenza leale”, il commento di Giovanni D’Angelo, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

 L’Ordine cosa pensa del ritorno dei noVax in reparto?

 “Ritengo che ancora oggi ci voglia prudenza nel valutare la situazione attuale. Inoltre, sono le esperienze sul campo ad incoraggiare una scelta migliore. La Federazione nazionale si assunse il peso delle responsabilità non per vanità, bensì per un bene maggiore e forse come missione umanitaria. Rendiconti sanguinari determinarono la decisione del Ministero della Salute di applicare l’obbligatorietà del vaccino al personale sanitario. L’ultimatum seguiva quindi una logica indiscutibile in grado di tutelare i più fragili. L’ecatombe della prima ondata non si è più verificata grazie alla puntualità dei provvedimenti decretati.”

Presidente una stima dei medici no Vax nel territorio?

 

“L’Italia si è stabilita tra le prime nazioni in Europa per numero di vaccinati. Circa il 90% della popolazione si è sottoposta ai cicli vaccinali sino ad ora. Resta un 10%, quindi 6 milioni di ammutinati per le ragioni più disparate. Certo come ogni altra notizia, anche sul Coronavirus si ha speculato senza nessuna indagine scientifica a supporto. Altri cittadini si sono insospettiti causa infodemia d’opinioni e buona parte ha voluto trarne delle ragioni politiche. Sta di fatto che siano i dati a parlare, sebbene non si tenga conto dell’affidabilità degli italiani, la sensibilizzazione ai protocolli sanitari si è rivelata proficua.”

 

Cosa risponde ai chi si domanda come il virus continui a mutare?

 

“Bisogna partire da una premessa: il virus non è un’entità astratta, ma un essere vivente in grado di modificare il suo patrimonio genetico. La protezione anticorpale garantita dal vaccino non è la ragione per cui il virus è ancora in circolo. La lotta a cui abbiamo assistito è a tutti gli effetti una guerra tra esseri viventi per natura adattabili. Per queste ragioni è ancora necessario ponderare determinate scelte. I pazienti a rischio sono ancora molti per cui non si può lasciare che la vita delle persone venga messa in secondo piano a causa di contestazioni infondate.”