Mazzette per lavori pubblici, ai domiciliari due ragionieri del Genio Civile - Le Cronache
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Mazzette per lavori pubblici, ai domiciliari due ragionieri del Genio Civile

Mazzette per lavori pubblici, ai domiciliari due ragionieri del Genio Civile

Avevano preso di mira un imprenditore che si era reso disponibile ad effettuare dei lavori di somma urgenza per la pulizia del fiume Lambro, al fine di garantire il regolare deflusso delle acque viste le violente piogge delle settimane scorso. Due ragionieri del Genio Civile di Salerno sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di concussione in concorso, dai militari della stazione di Centola-Palinuro. Si tratta di Giancarlo Giordano, consigliere comunale a Nocera Inferiore, e Vittorio Bartoli, geometra in pensione. Il funzionario e il tecnico, entrambi 64enni e residenti a Nocera Inferiore. I lavori, in questione, venivano eseguiti con il criterio della compensazione fra il prezzo delle ore lavorative effettuate ed il prelievo del materiale in esubero, idoneo alla commercializzazione, il tutto dietro specifica verifica tecnica. I due ragionieri, che si dovevano occupare di certificare l’ammontare del lavoro svolto, nei giorni scorsi, con frasi e allusioni velate, avevano detto all’imprenditore che se si fosse “comportato bene” gli avrebbero fatto guadagnare più soldi e lo avrebbero segnalato anche per futuri lavori, specificando che per comportarsi bene avrebbe dovuto dargli la somma di 1.000 euro in contanti. L’imprenditore, preoccupato e preso dall’ansia per la richiesta inusuale, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri di Palinuro, che lo hanno rassicurato predisponendo il servizio di osservazione con il coordinamento della Compagnia di Sapri, diretta dal cap. Matteo Calcagnile. I due ragionieri sono stati infatti bloccati subito dopo la consegna del denaro. Alla vista dei militari dell’Arma, hanno anche cercato di disfarsi della busta lanciandola dal finestrino dell’auto. Ma ad incastrarli c’è anche una registrazione audio captata dai carabinieri. Su disposizione del procuratore capo di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.