di Erika Noschese
«Bene le Luci d’Artista ma non può essere l’unica iniziativa nel corso dell’anno, abbiamo bisogno di nuove iniziative per coinvolgere il commercio e i consumatori». Il monito arriva da Giovanni Marone, avvocato salernitano di 56 anni, imprenditore nel settore petrolifero, di recente eletto presidente del distretto provinciale di Salerno di Confcommercio Campania che invita l’amministrazione comunale, seppur in forma indiretta, a riqualificare la città, a partire dalla pulizia.
Di recente, la sua nomina a presidente di Confcommercio. Per l’associazione di categoria un’occasione di ripartenza e di slancio…
«Lo spero, non posso autocelebrarmi, spero sia giusto auspicio e un monito per la categoria ad intraprendere nuovi iniziative».
Il mondo del commercio vive una fase difficile tra pandemia, aumento delle materie prime, le conseguenze della guerra soprattutto perché le vendite sono calate…
«Sì, ma soprattutto cercare nuovi motivi e forme di attrazione per il centro urbano, per poter dare la possibilità alle persone di arrivare a Salerno, godere di nuove iniziative che siano sempre più avvolgenti e accattivanti per il consumatore».
Aumento delle materie prime, caro energia ma anche aumento della benzina con gli automobilisti ormai esasperati…
«C’è un allarme concreto, queste sono ore cruciali perché è stato ridimensionato il beneficio fiscale sull’acquisto di benzina, gasolio, gpl e, all’improvviso, il prezzo è salito di tanto, circa dieci centesimi; il cliente si trova di fronte ad una situazione difficile, penalizzato da questo aumento improvviso».
Di recente, la Regione Campania ha stabilito che il prossimo 5 gennaio partiranno i saldi, per una durata di 60 giorni. Crede possa essere l’occasione, per i commercianti, di tirare un sospiro di sollievo?
«Certo ma il commercio non si dovrebbe basare sull’aspettativa degli altri; i saldi vogliono essere un’ultima spiaggia, noi dobbiamo auspicare si venda bene tutto l’anno e non solo in un determinato periodo, a prezzi stracciati. Il commercio non guarda ai saldi come la panacea di tutti i mali, serve a rientrare dei costi di tutta un’intera stagione. Il saldo è giusto, ben venga, a volte salva il commerciante ma non per questo gli salva tutta una stagione».
Pesa anche il caro energia…
«Questo aspetto deve essere molto attenzionato, soprattutto da parte nostra. Non so se sia possibile ma immagino dei consorzi di acquisto finalizzati ad avere il miglior prezzo già ad inizio anno così da poter stabilire anticipatamente i costi fissi di un’azienda».
Le misure messe in campo dal governo Meloni secondo lei sono sufficienti per iniziare?
«Non sono in grado di dirlo perché ancora non sono messe nere su bianco né sono state sviscerate e mancano ancora i decreti attuativi. Certo, messe così, annunciate in questo modo, darebbero un grosso respiro alla categoria ma da qui a dire che sono la nostra salvezza non riesco perché vorremmo capire come vengono effettuati questi benefici».
Secondo lei, la politica locale potrebbe fare qualcosa per aiutare il mondo del commercio?
«La politica deve solo pensare a rendere la città più attrattiva, più pulita, più invitante per il cittadino che viene dalla provincia; rendere un maggior servizio di tutela, sia in termini di sicurezza sia ambientali. Questo è il compito della politica locale. Poi, se riuscisse a trovare forme di beneficio fiscale, come la Tari, sarebbe auspicabile ma bisognerebbe partire da una giusta riqualificazione del territorio su cui si esercita il commercio».
Domani (oggi per chi legge ndr) la nuova edizione di Luci d’Artista, crede possa essere la ricetta giusta per dare un aiuto concreto al commercio?
«Sicuramente è la ricetta giusta, viviamo con grande entusiasmo questo momento ma non può essere l’unica ricetta nel corso dell’anno, abbiamo bisogno di nuovi stimoli, nuove iniziative che coinvolgono il mondo del commercio e dei consumatori».