di Enzo Sica
SALERNO – Una carriera calcistica iniziata praticamente a Salerno, lui calabrese di nascita che ha mosso i primi passi da calciatore dal settore giovanile della Salernitana, per poi essere catapultato in prima squadra nella stagione dal 1990 al 1992 con un ritorno sempre in maglia granata dal 1994 al 1996. «Il primo anno fu quello della storica promozione in serie B dopo ben 23 anni di assenza. Ebbi anche l’onore di giocare, a soli 17 anni, con il grande Agostino Di Bartolomei allo stadio Arechi appena inaugurato quando l’allenatore era il compianto Giancarlo Ansaloni». Una sorta di amarcord, di bei ricordi sbiaditi dal tempo, un tempo che passa inesorabile ma che comunque affiorano alla mente di un ex grande calciatore, pilastro difensivo della Salernitana, quale è stato Iuliano alla vigilia proprio della grande sfida di Torino contro la Juventus. E lui, Mark, che è un doppio ex visto che se porta la Salernitana nel cuore deve tanto anche «vecchia signora» del calcio italiano nella quale ha giocato dopo aver lasciato la Salernitana che gli ha aperto anche le porte della Nazionale Azzurra. «E’ vero, il mio cuore è diviso a metà e sono sincero parlando proprio di questa gara: spero che la Salernitana possa trovare le motivazioni giuste con una grande prestazione. Magari iniziando proprio dalla prossima, difficile partita con i bianconeri» Insomma, Mark, la Salernitana deve trovare in filotto di risultati positivi, iniziando solo a vincere? «E’ così ed è chiaro che mancando la vittoria da troppo tempo non si va da nessuna parte. Devo dire anche che la Salernitana, che ho visto sia contro il Milan che contro il Sassuolo, mi ha fatto un’ottima impressione. Ne parlavo con Manolo Pestrin che è nello staff tecnico qualche giorno fa. Inoltre con la forte società alle spalle che c’è in questo momento i calciatori raddoppieranno a clora di più gli sforzi per arrivare alla salvezza» Anche perchè l’arrivo di nuovi calciatori nel mercato di gennaio sono stati finalizzati proprio al raggiungimento di un obiettivo che sembra davvero lontano alla luce dell’attuale classifica? «Il direttore Sabatini che conosco da anni è una garanzia in ogni società dove opera. Ha portato alla Salernitana nuovi calciatori, senza dubbio motivati, che si stanno integrando con quelli che già c’erano ad inizio stagione. Inoltre con l’aiuto di un tecnico capace e bravo come Davide Nicola, un grande motivatore, si potrebbe arrivare al traguardo della salvezza» Domenica a Torino ci potrebbe essere il ritorno in campo anche di Ribery dopo alcune giornate di assenza. Ecco come giudichi le prestazioni del francese fino a questo momento della stagione? «Ribery malgrado la sua età penso possa dare ancora tanto alla causa granata. E’ un professionista che non si tira mai indietro e penso che nella corsa alla salvezza il suo apporto potrà essere di fondamentale importanza perchè è un vero campione e tiene molto alla piazza granata» C’è qualche calciatore nella rosa attuale della Salernitana che possiamo accostare a te, Mark Iuliano, con l’etichetta di arcigno difensore? «No, non ne vedo e credo che sia un paragone improponibile ai giorni nostri. Era quegli altri tempi in cui giocavo anche se la grinta e la determinazione, come l’avevo io e da quanto ho visto non manca agli attuali difensori della Salernitana» E il pubblico. Cosa dici del tifo granata che soffre per queste vicissitudini della squadra del cuore da inizio torneo ultima in classifica? «Il pubblico di Salerno è e resta sempre uno spettacolo. Ti sostiene, ti dà forza, cerca di farti superare ogni difficile ostacolo. Ecco penso che dovrà tenere duro nelle prossime decisive gare, avere ancora tanta voglia di essere vicino alla squadra del cuore nel momento topico della stagione» A Torino oltre duemila cuori granata per sostenere la squadra nella difficile impresa contro la quarta forza del campionato: «Non avevo dubbi della presenza massiccia anche a Torino del tifo caldo granata. L’ho detto prima. Il mio cuore è diviso a metà ma mi auguro un buon risultato dei granata. Che potrebbero anche approfittare del crollo psicologico del momento e della eliminazione della Juve in Champions League contro il Villarreal. Nel calcio mai dare niente per scontato. Dunque perchè non ripartire proprio da Torino nella corsa-salvezza? E con due gare da recuperare e tanti punti ancora in palio crederci diventa davvero un obbligo per tutti» Il futuro di Mark Iuliano, invece, sarà su una panchina? ««Guarda la mia ultima esperienza è stata all’Udinese dove sono stato il secondo di Igor Tudor che era mio compagno di squadra proprio alla Juve. Spero che qualche società si possa ancora ricordare di Iuliano per la panchina»