Scabec verso il fallimento, Bottiglieri sotto accusa - Le Cronache
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Scabec verso il fallimento, Bottiglieri sotto accusa

Scabec verso il fallimento, Bottiglieri sotto accusa

di Erika Noschese

Una macchina spara soldi, accumulatrice seriale di contratti e sedi spesso totalmente inutili. La Scabec, oggi, è ad un passo dal fallimento: la società in house della Regione Campania per valorizzare il patrimonio culturale infatti si trova sommersa dai debiti. La responsabilità, neanche a dirlo, non può essere collegabile al nuovo consiglio di amministrazione ma forse loro hanno il merito di aver fatto luce su una situazione sicuramente delicata, al limite della realtà e, in qualche modo, le loro azioni hanno avuto conseguenze importanti tanto che tutto ora è alla luce del sole. O quasi tutto. Un cerchio magico, il centro di potere gestito da pochi intimi, fedelissimi del governatore De Luca che negli anni sembra non aver badato a spese né in termini di contratto né di sedi dislocate su tutto il territorio. Nel mese di novembre 2021 le nuove nomine: Assunta Tartaglione viene eletta presidente, nel consiglio di amministrazione entrano Aniello Salzano e Rosalia Santoro ed è così che si viene a svelare quello che, fino a pochi mesi fa, sembrava essere il segreto di Pulcinella. Oggi, la Scabec ha accumulato debiti su debiti, per circa 4 milioni, e il primo step per provare a rientrare con i conti è stata la sospensione di sedici contratti a tempo determinato, di cui due di dipendenti che rientrano nella cosiddetta categoria protetta. Il consiglio d’amministrazione è chiamato ora ad approvare il parere del professore Raffael De Luca Tamajo circa la disamina dei contratti di lavoro in essere e alle procedure selettive per l’assunzione di personale a tempo indeterminato: per i dipendenti in stand by non ci sono molte soluzioni; la presidente Tartaglione, Salzano e Santoro dovranno decidere tra la stabilizzazione o un concorso. E proprio il concorso sembra essere la strada che la Scabec si sta spianando, sarà sicuramente aperto a tutti ma il 50% dei posti dovrebbe essere riservato a questi dipendenti con contratto a tempo determinato e che hanno, di conseguenza, prestato la loro attività presso la Scabec. Il Cda non sembra intenzionato a lasciar fare, i tre infatti si starebbero incontrando spesso a Napoli, presso la sede della società, per capire come fare a pareggiare i conti. Si vocifera, infatti, che poco prima dell’insediamento, il consiglio di amministrazione si è ritrovato neo contratti da poco firmati e una sede, nella città di Salerno, di cui nessuno sapeva nulla. Sicuramente non il presidente o almeno ha preferito non mettere bocca su una sua creatura, nata sicuramente con l’obiettivo di favorire igli amicii ma non fino a questo punto. Almeno si spera. La posizione più delicata oggi è quella dell’ex presidente Antonio Bottiglieri, accumulatore di debiti anche con la Rai che ora pretende di riscuotere la sua quota e non escluderebbe azioni legali. Bottiglieri ha ricoperto l’incarico di amministratore unico per 4 anni, assumendo decine di salernitani e offrendo contratti a tempo determinato ai collaboratori ma in più occasioni ha messo le mani avanti, ricordando che tutto ciò che ha fatto con la partecipata era concordato con il presidente di Palazzo Santa Lucia. I primi licenziamenti risalgono al mese di febbraio quando la neo presidente Tartaglione inizia a fare alcune verifiche, scoprendo contratti non a norma. Da qui partono i primi licenziamenti che coinvolgono anche l’ufficio stampa. “L’Ordine dei giornalisti della Campania è al fianco dei dodici lavoratori licenziati in queste ore dalla Scabec, i cui contratti sono stati revocati. Tra loro la collega Raffaella Leveque, giornalista professionista, da dieci anni alla guida dell’Ufficio stampa e portavoce. Tutti licenziati perché i contratti, stilati dagli uffici del personale dalla stessa Scabec, non sarebbero in regola. In particolare, per il caso della collega si tratta di contratto firmato in seguito a procedura adottata da Scabec e sempre confermata. A lei e agli altri undici lavoratori licenziati la solidarietà e la vicinanza dell’Ordine pronto a essere presente al loro fianco in ogni sede”, aveva dichiarato in quell’occasione il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. Proprio con l’addio di Bottiglieri la decisione di passare da un amministratore unico ad un consiglio di amministrazione, una società con a capo un presidente, il cui ruolo è stato rivestito proprio dalla Tartaglione, dirigente del Pd, avvocato e dal 2013 al 2018 deputato dem. Salzano, invece, per anni è stato il simbolo del centrodestra almeno fino alla recenti elezioni reginali quando ha scelto di sostenere la candidatura del governatore De Luca e alle comunali a Salerno quando, con una lista di centro, si è schierato con Vincenzo Napoli, riuscendo a portare in consiglio comunale ben due consiglieri e un assessore, Gaetana Falcone. Rosalia Santoro è invece casertana, presidente del Museo Campano di Capua.