di Pina Ferro
«In carcere ho appreso da Gaetano Landi che a Salerno vi erano delle piazze di spaccio gestite da Ciro Marigliano senior». Ieri mattina, collegato in videoconferenza il collaboratore di giustizia Antonio Marino, ha risposto alle domande del Pubblico Ministero Marco Colamonici circa le sue conoscenze sullo spaccio di sostanze stupefacenti posto in essere a Salerno da Ciro Marigliano senior e dai suoi ragazzi. Durante il controesame il collaboratore è stato contraddetto dal difensore di Marigliano, l’avvocato Luigi Gargiulo. In particolare Marino ha affermato di aver visto o conosciuto Ciro Di Lieto (genero di Marigliano) in carcere nel periodo 99/2001. Cosa questa che secondo l’avvocato Gargiulo non risponde al vero in quanto la figlia dell’imputato si è unito in matrimonio il 2006 e prima di quella data Di Lieto per Marigliano non era un parente e, dunque, non gli era consentito di avere colloqui in carcere con Zio Ciro. A tal proposito l’avvocato Gargiulo ha anche chiesto di poter vere, nelle prossima udienza, le dichiarazioni fonoregistrate rese a suo tempo dal Antonio Marino oltre alla citazione come test di alcuni dei soggetti nominati dal pentito. «Gaetano Landi, detto ‘o milionario, l’ho conosciuto in carcere – ha detto Marino – Quando è uscito dal carcre io lo andai a trovare a casa sua a Matierno. Lì trovai il figlio Gianluca detto “gne gne” (ndr Vicinanza) e Luigi Natella. Questi raccontarono che gestivano le piazze di spaccio per conto di Ciro Marigliano, cosa questa che mi aveva già detto il padre a suo tempo. La zona che gestivano era quella del Villaggio dei puffi e che erano organizzati con turni di vedetta e di vendita. Non siamo mai scesi nei particolari della vicenda. Landi mi diceva che Ciro lo teneva molto in considerazione». Va precisato che Landi è deceduto lo scorso anno.