di Monica De Santis
“L’ho conosciuta 31 anni fa nel luogo dove da domani riposerà”. A raccontare la sua amicizia con Lina Wertmuller è Maria Giustina Laurenzi, attrice, regista e sceneggiatrice, salernitana, che ha partecipato ad alcuni film di Lina Wertmuller, come Io speriamo che me la cavo, Ninfa plebea, Francesca e Nunziata e come sceneggiatrice ha collaborato alla stesura di suoi film e serial Tv. “Da quando ci siamo conosciute non ci siamo più lasciate. E’ successo quello che accade quando due persone unite dalla stessa passione e dagli stessi ideali si incontrano”. Un’incontro tra due anime belle, che è durato nel tempo. Insieme hanno lavorato, insieme hanno gioito, insieme hanno anche pianto… “Quando è morto suo marito, ha sofferto molto. Mi chiamò perchè era stata invitata a Sapri per una manifestazione e mi chiese di accompagnarla. Ricordo che nella stanza dell’albergo inizio a piangere e a chiedersi come mai il marito l’avesse lasciata sola”. La Laurenzi racconta di “Una donna veramente speciale, aveva un grande carattere, una grandissima personalità ma era anche molto buona e sempre sincera, sempre vera e soprattutto senza alcun pregiudizio. Ecco perché riusciva a stare bene con tutti. Una forza della natura. Cosa ho imparato da lei? Come si tagliano i testi. Mi diceva che non mi dovevo soffermare su quello che scrivevo, dovevo riguardare tutto dopo e fare i tagli giusti”. Maria Giustina Laurenzi prosegue il suo racconto di un’amicizia straordinaria parlando anche dei piccoli vezzi della Wertmuller… “Amava la sintesi nei suoi film e i titoli lunghi che diceva fossero la sua firma e poi amava tanto i suoi occhiali. Si fece anche l’intervento agli occhi eppure continuo a portare la montatura senza le lenti, perchè non voleva rinunciarci”. Un’amicizia la loro che è diventata sempre più forte anche grazie all’amore che la Wertmuller aveva per la Campania… “Amava tutto il territorio. E Salerno e le costiere in particolare. Veniva spesso, anche a presentare un mio documentario. I suoi amici più cari erano i campani e un altro suo caro amico è anche lui di Salerno, Yari Gugliucci. E poi ha girato diversi film qui in Campania, come “Francesca e Nunziata” ed “Io speriamo che me la cavo”. Un legame con la nostra terra testimoniato anche dalla cittadinanza onoraria ricevuta nel 2015 dal Comune di Minori e dalla sua collaborazione con il Ravello Festival, dove fece parte della Fondazione Ravello ai tempi in cui era presidente Domenico De Masi, partecipò anche alla rassegna “Positano sole, mare e cultura” e poi al GustaMinori nel 2002. “Ricordo le cena a casa sua a Roma – racconta ancora la Laurenzi – Quando ti invitava sapevi che non saresti mai stata sola con lei. C’era sempre gente a casa sua. Una sera arrivò Sophia Loren. Ricordo che mi si avvicinò e si presentò, come se io non sapessi lei chi fosse. E’ difficile per me oggi parlare di lei. Proprio pochi giorni fa, l’ho pensata. Volevo chiamarla perchè era tempo che non ci sentivamo. Ed invece ho ricevuto la telefonata di un amico comune che mi ha dato la brutta notizia. E da quel momento sto rivivendo tutti i momenti belli passati insieme a lei, sia quelli in privato che quelli pubblici, lavorativi. Un ricordo in particolare? Ne ho tanti. Come quando gli proposero di girare “Io speriamo che me la cavo”. Mi chiese di comprare il libro e mi chiese di leggerglielo, visto che era scritto in napoletano. Una volta finito, mi guardò e mi disse, ok facciamolo. E così iniziammo il lavoro e volle per forza farmi fare una piccola apparizione anche a me. Ero una delle maestre della scuola Edmondo De Amicis”.