Erika Noschese
La Festa della Repubblica non ferma gli incontri elettorali. A pochi giorni dal voto, i candidati alla carica di sindaco sono sempre più agguerriti e non perdono occasione per incontrare i cittadini ed esporre loro il programma elettorale. Due giorni di incontri elettorali per il leader di Pellezzano Libera, Claudio Marchese che, ieri, ha incontrato gli elettori di Capriglia, in piazza Carmine Pastore. Presenti in piazza anche alcuni esponenti del mondo politico, candidati – prima della sentenza del Consiglio di Stato – con l’ex sindaco Giuseppe Pisapia, la cui corsa verso Palazzo di Città è terminata a causa di alcuni errori riscontrati nel momento della presentazione delle liste, tra cui Lidia De Sio a cui Marchese ha rivolto i suoi ringraziamenti. «Quando ho riunito la mia squadra ho detto loro che la parola d’ordine è sobrietà», ha detto Marchese ad inizio comizio, spiegando il suo rifiuto nell’usare il palco per dare l’esempio, puntando proprio sulla sobrietà e la concretezza. «Io sono uno di voi, uno del popolo – ha più volte sottolineato il leader di Pellezano Libera – Noi ci conosciamo, non abbiamo necessità di avere palchi mega galattici, queste cose le lasciamo agli altri. Non ci piace dare schiaffi alla miseria, soprattutto in periodi come questi». Marchese, dopo gli attacchi del suo avversario Francesco Morra ha ribadito di essersi dimesso, nel 2016, per questioni personali, ragion per cui non ha spiegato e non spiegherà ora le ragioni di quella scelta. E al suo competitor, da Marchese definito «l’amico dei buffet», contesta la sua «allergia agli accessi agli atti». «Richieda questo documento, se vuole perchè le mie dimissioni non hanno procurato alcun problema all’amministrazione comunale. Viceversa, le dimissioni di altri hanno provocato problemi poiché hanno portato alla caduta dell’amministrazione e al commissariamento», ha spiegato poi Marchese, mostrando poi la richiesta firmata da Pisapia nel 2017 circa la cooperativa che avrebbe dovuto accogliere i minori non accompagnati, in gestione familiare con Morra e la conseguente caduta dell’amministrazione, provocata dalle dimissioni dei consiglieri di maggioranza. «I nostri manifesti, quelli in cui si chiedevano spiegazioni circa la cooperativa, sono stranamente spariti. Questa, forse, è l’unica risposta che ci è giunta», ha detto ancora Claudio Marchese, spiegando che procederà a sporgere denuncia contro ignoti. Il confronto con i cittadini si è poi concluso con il programma elettorale «semplice, chiaro e concreto. Nessun libro dei sogni anche se a me ha fatto piacere che il libro dei sogni degli altri si è ristretto ad una sola pagina, come la nostra», ha detto Marchese, non risparmiando accuse al suo avversario: «Io mi sento di aver già vinto», chiosa infine.