Tommaso D’Angelo
Un tranquillo sabato del villaggio è stato animato in Campania da una dichiarazione di Mara Carfagna. Che non ha detto che è disponibile a candidarsi alla guida del centrodestra per le regionali . Solo nel caso in cui Cirielli (perché il candidato spetta a Fratelli d’Italia ha specificato la Mara Nazionale) dovesse rinunciare e il centrodestra dovesse chiederle una disponibilità lei potrebbe valutare. Insomma una valanga di se e di ma che molti giornalisti hanno trasformato in una certezza inesistente. Quanto basta però per far arrivare via agenzia il secco no di Tajani e di Forza Italia che con la Carfagna hanno un conto aperto per l’abbandono del partito e di Berlusconi per passare con azione di Calenda. Salvo poi accasarsi con Noi Moderati per gentile concessione di Lupi. Un signore. Chi segue la politica da qualche anno sa bene che la Carfagna non si candiderà mai contro De Luca che a sua volta continua a picconare la segreteria e l’allegra compagnia di giro napoletana del Pd (Ruotolo e Sarracino). Nè del resto Mara ha detto che vuole sedersi al tavolo delle trattative. Tanto è vero che Iannone, a cui non pareva vero, ha subito twittato: La Carfagna ha fatto un discorso di realismo politico che trova in Fratelli d’Italia ed in Cirielli gli alfieri dell’alternativa concreta”. Un rigore segnato a porta vuota Per molti elettori del centro destra e in particolare di Forza Italia e prima ancora del Popolo della Libertà, la Carfagna, chiamata dai camerati napoletani Bammenella d’à sanità, perché costretti a sostenerla nella campagna elettorale dietro l’input dell’ex onorevole Bocchino, ha sempre dimenticato il territorio salernitano. Ha sempre detto no a candidarsi a sindaco contro De Luca quando era all’apice del suo successo politico, ed ha raso a suolo Forza Italia a Salerno. Tutti sono scappati dagli azzurri, cominciando dal prof Salzano, tanto è vero che solo l’opera di ricucitura di Martusciello negli ultimi tempi ha rianimato il partito, imbarcando perfino ex deluchiani come Provenza in cambio di una poltrona al conservatorio. Proprio da queste colonne, un mese fa, avevamo suggerito a Lupi e ai vertici di Noi Moderati, di inserirsi nel dibattito delle regionali in Campania spendendo il nome di Mara Carfagna. Un modo per essere presenti nel dibattito politico e per non limitarsi a essere solo gregari nel centrodestra. Questa significava un sì alla candidatura deciso e senza se e senza ma della Carfagna. Con questa pseudo disponibilità non è saltato il tappo di una bottiglia di champagne ma quello di una gazzosa d’altri tempi.





