Malangone: «Paghiamo tasse tra le più alte d’Italia - Le Cronache Ultimora
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Malangone: «Paghiamo tasse tra le più alte d’Italia

Malangone: «Paghiamo tasse tra le più alte d’Italia

«Salerno è stata la prima in Italia per disavanzo pro-capite. Purtroppo, la gestione della finanza pubblica ha regole ferree e non è necessario essere dei veggenti per capire dove si può arrivare con un indebitamento eccessivo non fronteggiato nel modo più giusto». Lo ha dichiarato, senza mezzi termini, Alfonso Malangone, esponente di Ali per la città, commentando la situazione economica del Comune di Salerno. Lei ha più volte espresso le sue perplessità sulla situazione finanziaria del Comune, anche contestando le dichiarazioni ufficiali dei tecnici e dell’Assessore competente. Ritiene ci siano ancora dei dubbi? «Guardi, io ho espresso le mie convinzioni sulla base di ciò che ho letto nei documenti ufficiali e di quello che ho capito alla luce delle mie conoscenze. A suo tempo, definii preoccupanti le condizioni dei Bilanci Consuntivi 2020 e 2021, nonostante le rassicurazioni dei responsabili sulla sostenibilità degli impegni e sulla presenza di solidi equilibri finanziari. Il ricorso al decreto Aiuti, destinato alle Città in sostanziale pre-dissesto, ha dimostrato dove fosse la verità. Salerno è stata la prima in Italia per disavanzo pro-capite. Purtroppo, la gestione della finanza pubblica ha regole ferree e non è necessario essere dei veggenti per capire dove si può arrivare con un indebitamento eccessivo non fronteggiato nel modo più giusto. Anzi, spesso è davvero difficile salvarsi in assenza di aiuti esterni. Si corre il rischio di dissanguare inutilmente i cittadini». Ma, l’approvazione del Bilancio di Previsione 2024-2026, dopo la correzione di un errore materiale, ha diffuso fiducia. «Nella prima stesura del documento, la rata di Disavanzo da ripianare era stata quantificata in € 33,6milioni, mentre tutti gli equilibri erano stati calcolati su € 25,2 milioni. Di fatto, la previsione era stata costruita su un presupposto inesatto. Per la correzione, è stato elevato l’importo degli incassi dalle alienazioni dei beni di proprietà, inserendo uno dei due lotti dell’area Prog. 1 a foce Irno. Così, l’equilibrio è stato ripristinato, ma non possono considerarsi fugati tutti i dubbi. Anzi, ne è sorto qualcuno in più. L’ho scritto su questo giornale. Mi consenta di non ripetere. In ogni caso, il Preventivo è una elencazione di attività e di prestazioni quantificate attraverso un esercizio matematico che deve dimostrare la loro sostenibilità. E, per questo, possono esserci anche dei numeri poco reali. Sarà il Consuntivo a dire, poi, la verità. A fine 2022, non fu ripianata la rata di Disavanzo di € 7,6milioni. Anzi, dopo l’intervento dei Revisori che rilevarono una errata contabilizzazione di Residui Attivi per € 9,7milioni, il Disavanzo salì da € 169,9milioni a € 172,0milioni. Per fine 2023, mancando ancora il Consuntivo, è stato lo stesso Ente a dichiarare la possibile presenza di una quota insoddisfatta di € 8,4milioni della rata di € 18,6milioni. In conclusione, per due anni ci sono state difficoltà con rimborsi non particolarmente pesanti. Quest’anno, la rata è di € 33.6milioni. Possiamo solo incrociare le dita. Non può essere il Preventivo a diffondere fiducia». Nel suo ultimo intervento su Cronache, Lei ha espresso dubbi sull’acquisto di nove autobus da parte del Comune con l’utilizzo dei fondi PICS destinati al recupero del Palazzo Comunale e del teatro Verdi. Ritiene non corretta l’operazione? «Non posso sostenere che sia illegittima. Spetta all’Unione Europea censurarla, se lo fosse. Però, è sorprendente che siano stati scambiati due interventi storico-culturali con nove autobus. Non si intravvede un concreto vantaggio per la Comunità. Poiché è stato dichiarato, in delibera, che l’acquisto era stato proposto dal Settore Mobilità, sarebbe interessante conoscerne le motivazioni. In verità, se nella stessa delibera è stata affermata l’urgenza di spendere i fondi entro fine 2023 per non perderli, avendo realizzato appena il 13% del programma, qualche perplessità può essere lecita. Comunque, quegli autobus dovrebbero oggi essere utilizzati con contratto di usufrutto oneroso da Busitalia Campania contro versamento di un canone annuo. Però, nel Bilancio di Previsione, non sembra sia stata inserita una tale voce tra le Entrate. Ma, potrebbe essere stata accorpata. Detto questo, c’è da sottolineare che non tutto sembra sia andato nel verso giusto». Perché? «Debbo premettere che, in sede di previsione, l’Ente è tenuto a predisporre gli elenchi delle opere che intende realizzare e dei beni e servizi che ritiene di acquistare. Se gli elenchi cambiano in corso d’anno, le rettifiche debbono essere ribaltate nel Documento Unico di Programmazione, che accoglie i due elaborati, e, poi, se ci fossero variazioni nei totali delle spese, anche nel Bilancio di Previsione. Ora, si è letto che, tra la nuova spesa e la cancellazione delle precedenti, i valori si sarebbero compensati. Invece, sembra che l’inserimento degli autobus non sia avvenuto con l’eliminazione delle opere. Di fatto, sarebbero aumentate le previsioni degli investimenti e, quindi, la variazione del Bilancio sarebbe stata necessaria. Parlarne adesso, è inutile. Mi è doveroso far salvo ogni errore, visto che le mie sono osservazioni fatte alla luce di ciò che è disponibile sul sito web del Comune. In ogni caso, nella nuova programmazione 2024-2026, i due interventi sono stati pure confermati. Ma, anche qui c’è qualcosa che non è andata nel verso giusto». Può chiarire? «Come ho detto, negli elenchi delle opere e degli acquisti per il triennio 2024-2026, nel DUP e nel Bilancio di Previsione, risultano riproposte le opere per il Palazzo Comunale e per il Teatro Verdi, nonché le voci dei servizi per le progettazioni, le direzioni lavori e i collaudi. I valori sono pure maggiorati. Per il Comune è prevista una spesa di € 10.000.000, contro i precedenti € 4,8, e per il Teatro Verdi di € 5.000.000, contro € 3,0, pur senza una specifica indicazione delle fonti di finanziamento. Anche per i servizi le spese sono maggiorate. Però, risulta che nel 2021 furono già assegnati gli incarichi per le progettazioni, mentre nella chiusura del Consuntivo 2022 furono inseriti nel Fondo Pluriennale Vincolato impegni di spesa per decine di migliaia di euro. Dove sono finiti? Ma, la vera stranezza è un’altra. Le spese per il collaudo del Palazzo di Città sono dichiarate coperte con i Fondi del PICS 2014-2020 che non sono disponibili già a data odierna. Un altro errore “di sbaglio”? Fare un Bilancio, richiede molta attenzione. E, può essere che gli errori siano come gli esami di Eduardo: non finiscano mai». Lei si ritiene un controllore contabile dell’attività di governo? «Io sono un semplice cittadino che, fuori dalla politica, è in cerca della verità. Almeno per le cose conosciute. Del resto, stiamo pagando imposizioni elevate, tra le più alte d’Italia, con una quota di almeno € 1.450 a persona, neonati compresi, a fine 2022. Non sarà migliore il dato 2023. Così, dovrebbe essere un interesse di tutti ricercare la verità ascoltando le diverse voci. Se, poi, qualcuno non dovesse essere d’accordo con le mie osservazioni, può semplicemente rettificarle, dimostrando con i numeri di essere nel giusto. Altre modalità, non sono accettabili». Quali altre modalità? «Mi scusi, ma questa domanda è fuori tema». er.no