di Arturo Calabrese
Nel Cilento il sentirsi impuniti sembrava la prerogativa di qualcuno che nel curriculum può inserire di essere stato già ospite delle patrie galere. Valutando gli ultimi accadimenti è palese che non sia così. Il consigliere comunale di Agropoli Bruno Bufano è stato condannato in via definitiva per minacce e per ricettazione in quanto trovato in possesso di un’arma da fuoco risultata rubata. Anche questo fa curriculum, ci mancherebbe, ma nonostante la condanna è ancora lì, a ricoprire un ruolo pubblico, a sedere nei posti strategici, a sedere nei consigli di amministrazione che gestiscono i fondi pubblici dunque i soldi dei cittadini. Come se non fosse stato condannato in via definitiva. Nella giornata di martedì 18, il consigliere, è ancora tale, Bufano ha rappresentato il comune di Agropoli e il Gal Pesca Magna Graecia presso il salone Gustus a Napoli che si teneva presso la Mostra d’Oltremare. A volere la presenza di un condannato per ricettazione è stato il sindaco di Castellabate Marco Rizzo che del Gruppo di Azione Locale è anche presidente. Con il condannato anche Luca Cerretani in qualità di coordinatore. Il già vicepresidente della Provincia di Salerno è stato per un periodo fuori dalla politica, ma oggi si sta facendo nuovamente spazio con piccoli incarichi, ovviamente remunerati, e ricoprendo il ruolo di committente elettorale per Rosa Lampasona, la vice sindaco di Agropoli, già assessore alla sanità con i tanti risultati raggiunti: l’ospedale chiuso per il quale solo a pochi giorni dalle elezioni pare ci sarà una modifica del piano aziendale. Al di là del nuovo incarico di Cerretani, il vulnus rimane lo stesso e fa sorgere anche numerosi dubbi. Perché Bruno Bufano, condannato, è ancora consigliere? Perché ricopre ancora incarichi pubblici? Perché il sindaco di Castellabate Marco Rizzo decide di delegare un condannato? Perché Luca Cerretani non prende le distanze? Se si dovesse dare una ulteriore descrizione delle amministrazioni cilentani, anzi per fortuna di una parte di esse, basterebbero le fotografie che fanno da corredo a questo articolo: il condannato in via definitiva Bruno Bufano in rappresentanza di un ente pubblico o più enti e di una realtà che gestisce risorse che posa con il responsabile di quegli enti e cioè Luca Cerretani. Del resto, chi non poserebbe con orgoglio con un condannato in via definitiva per minacce e ricettazione.





