Il senatore Sergio Puglia insieme alla collega Luisa Angrisani e altri senatori del MoVimento 5 Stelle vogliono chiarezza su La Doria. “Il gruppo “La Doria” nasce negli anni ’50 del secolo scorso ad Angri e registra il suo marchio per la vendita sul mercato italiano dei pelati e del concentrato di pomodoro. L’azienda inizia, sin da subito, ad esportare negli Stati Uniti con i marchi degli importatori americani. Negli anni ’60 la produzione si diversifica, sviluppando anche la produzione interna di scatole metalliche, e l’esportazione dei prodotti raggiunge il Regno Unito. La vocazione internazionale del gruppo si amplifica anno dopo anno e nel 1995 l’azienda si quota in borsa. Contestualmente, viene avviata un’importante politica di acquisizioni in Italia e all’estero. La Doria entra con una quota di minoranza nella Delfino SpA, che poi acquisirà l’Althea SpA di Parma (azienda produttrice di sughi pronti), e prende il controllo della Pomagro Srl (azienda produttrice di conserve di pomodoro). Ed ancora, nel 2004 mediante nuove acquisizioni, Sanafrutta SpA-Confruit SpA, il gruppo diventa il secondo produttore italiano di bevande di frutta e primo nel segmento private label – spiega la senatrice Angrisani – Attualmente, La Doria, primo produttore italiano di polpa, ha aumentato le quote di mercato sia in Italia che all’estero ed è leader nell’export verso Gran Bretagna, Germania, Paesi scandinavi, Australia, Giappone. La crisi vissuta dallo stabilimento sito ad Acerra (Napoli), di cui si annunciava la chiusura nel mese di settembre 2018, coinvolgeva oltre 70 lavoratori. L’appello lanciato dai lavoratori interessati dalla vicenda, unitamente ai sindacati, era volto a scongiurare il rischio di un ridimensionamento produttivo e occupazionale dell’azienda. Da fonti giornalistiche, unitamente a quanto si apprende dalla popolazione residente, il ridimensionamento è stato superato grazie ai sindacati, ma, anche e soprattutto, grazie all’operato del sindacalista Michele Gaglione. Tuttavia i dipendenti sono stati trasferiti in altri stabilimenti, mentre il sindacalista è stato licenziato a seguito di un suo post sui social network riguardante i trasferimenti dello stabilimento di Acerra, in quanto ritenuto denigratorio dall’azienda. Sulla vicenda interveniva medio tempore anche il segretario generale della Flai Cgil Campania, il quale riteneva il licenziamento del sindacalista atto antisindacale e invitava, di conseguenza, l’azienda a ritirare tale sanzione disciplinare. Ancora oggi non sono ben chiare le motivazioni sottese al licenziamento”. I senatori del MoVimento quindi chiedono al Ministro se “nell’ambito delle proprie competenze, intenda porre in essere un approfondimento sulla vicenda, al fine di verificare eventuali comportamenti antisindacali posti in essere dall’azienda”.
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