Lusetti e Franceschini, due pentiti Pd tornano sul "luogo del delitto" - Le Cronache
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Lusetti e Franceschini, due pentiti Pd tornano sul “luogo del delitto”

Lusetti e Franceschini, due pentiti Pd tornano sul “luogo del delitto”

di Antonio Manzo
Dario Franceschini e Renzo Lusetti, ex democristiani prestati al Pd come incanutiti movimentisti diessini e aspiranti rivoluzionari grillini, tornano sul luogo del “delitto” . Rieccoli a Maiori che non sarà una semplice quinta da sfondo all’azione rievocativa del loro passato “senza nostalgia”. Si dice sempre così quando si parla della storia della Dc in Italia, quasi per mascherare un intimo e inconfessabile senso di colpa. Qui, in costiera amalfitana, torneranno quarant’anni dopo quei giovani che furono “precettati” dal solitario ma difficile disegno di rinnovamento della Dc di Ciriaco De Mita. I “mille giovani Dc per una nuova cultura della pace”, questo è il titolo dell’incontro guidato dagli ex democristiani Franceschini e Lusetti tornano laddove il primo, futuro ministro a vita nel Pd, e il secondo eletto segretario nazionale dei giovani democristiani . Quel ragazzo di Castelnovo di Sotto, provincia di Reggio Emilia, sarebbe divenuto parlamentare Dc a 28 anni con la rocambolesca candidatura firmata in zona Cesarini grazie al volo in elicottero che fu predisposto dal suo amico demitiano Callisto Tanzi. Niente di male se il giovane Lusetti non avesse preso il posto di un aspirante candidato salernitano, Andrea Manzi, nato e cresciuto in quella che al tempo era la “terra bianca” della valle dell’Irno che contava sindaci del conìo politico di Enzo Erra (Mercato San Severino) e Gaetano Sessa (Fisciano) divenuti negli anni Novanta emblemi del giustizialismo paesano perché democristiani. Il rinnovamento di De Mita si fermò nella sua circoscrizione Salerno-Avellino-Benevento. Lusetti segnò la nuova fase dei giovani dc, sia pure dopo un tormentato congresso che non si riuniva da oltre sette anni. Largo Arenula, sede del movimento giovanile dc, fu commissariato dall’intuizione politica del “cavallo di razza” Amintore Fanfani allora segretario del partito che mandò a casa due giovani salernitani, Pino Pizza e Pasquale Cuofano. Il loro posto, alla guida dei giovani dc, fu preso dai commissari del tempo a partire da Beppe Fornasari per finire all’allora giovanissimo Pierferdinando Casini. Altra storia che non darà nessuna nostalgia della dc che, come racconta Lucia Serino, contò anche le botte e gli scontri fisici al congresso del cambiamento con Renzo Lusetti.
Franceschini e Lusetti ne fecero di strada da quel giorno di Maiori, fino a quando lasciarono nella solitudine politica (e siamo elle candidature politiche del 2008) il loro leader Ciriaco De Mita. La direzione del Pd nelle mani di Veltroni preferì al mai fin troppo celebrato leader democristiano la ventottenne Pina Picierno che, tra l’altro, si era laureata con una tesi di laurea sul linguaggio demitiano. commentarono gli uomini del “senza carattere” per giustificare l’offesa al leader dc. Ci fu chi confortò il leader democristiano nell’attico di via del Tritone regalandogli una prima edizione della storia economica di Amintore Fanfani. De Mita scherzò con il suo munifico ospite ripensando alle delusioni ricevute da Fanfani confrontandolo all’abbandono che gli fecero in massa, in quel giorno, tutti gli ex amici democristiani da quel giorno dichiarati veltroniani opportunisti sul castello di carta del Pd.
Il luogo del “delitto politico” diventerà per gli uomini della smemorata chat di Franceschini e Lusetti, in effetti, diventerà decisivo per la storia narrata. che si arricchisce di, suggestioni, dettagli e sfumature che la rafforzano e, nei casi più riusciti, la rendono unica. Quel “delitto” non poteva essere stato commesso in un luogo diverso: il rifugio familiare permanente sulla spiaggia di Maiori del suo grande amico Peppino Della Pietra che subì, a causa della nota amicizia con il leader del tempo, l’accusa dei magistrati salernitani. Lo misero sotto inchiesta, ai tempi di Tangentopoli, da sindaco dell’epoca, di essersi battuto per realizzare un’ area portuale a Maiori per “fare atterrare l’elicottero con De Mita e famiglia” ed agevolare così il viaggio da Roma al mare. L’incredibile accusa costò amarezza a Peppino anche se con la consolazione dell’assoluzione finale. L’odierno approdo degli ex giovani democristiani è il risultato di un lungo e tortuoso percorso di chi, forse, rimpiange la Dc, ma non riesce a sostituirla con il Pd. Tranne coloro i quali, pur credendovi, rassettano l’orto del potere personale, in una sorta di tempio dove il nulla impersonale del politico subentra all’ignoto. Il Pd è diventato, e Lusetti e Franceschini lo sanno bene, intimamente, che il Pd è diventato, loro malgrado, il regno del caos, dell’emotività che prevale sulla ragione, abbinata alla crisi di un intero sistema di valori. Proprio stasera a Potenza sarà presentato, nella terra di Emilio Colombo, il pregevole libro sulla storia della Democrazia Cristiana di Guido Formigoni Paolo Pombeni e Concetto Vecchio con gli interventi e testimonianze di Donato Verrastro, Tonio Boccia, Giampaolo D’Andrea, Marco Follini, Lillino Lamorte, Peppino Molinari, Angelo Sanza e Vincenzo Viti e le conclusioni di Ortensio Zecchino presidente del comitato per gli Ottanta anni della Dc.