L’ultimo saluto a Lidia. Il fotoracconto, le indagini, le interviste - Le Cronache
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L’ultimo saluto a Lidia. Il fotoracconto, le indagini, le interviste

L’ultimo saluto a Lidia. Il fotoracconto, le indagini, le interviste

Dal numero di Le Cronache oggi in edicola.

SAN MARZANO SUL SARNO. Ultimo saluto alla piccola Lidia: tante famiglie marzanesi e una folta comunità romena proveniente da tutto l’Agro si sono stretti attorno a Gheorghe, il papà di Lidia, durante il rito ortodosso celebrato nella cappella del cimitero marzanese. L’auto funebre con la piccola bara bianca è partita dall’obitorio dell’ospedale “Martiri di Villa Malta” di Sarno per giungere al cimitero di San Marzano sul Sarno verso le 16 dove ad accogliere la piccola bara bianca c’erano tanti bimbi connazionali con fiori bianchi e peluche tra le mani. E c’erano anche i vicini di casa, tra le lacrime. Si, quei vicini che accompagnavano la dolce Lidia alla ludoteca di mattina e l’andavano a riprendere di sera, gli insegnavano la lingua italiana, le facevano da mangiare da sei mesi, ci giocavano durante il pomeriggio in attesa del ritorno dal lavoro del papà romeno. Quei vicini che hanno riempito di fiori la piccola cappella e riposto un quadretto con la foto della piccole romena sulla bara. C’era il sindaco Cosimo Annunziata, il presidente del Consiglio Comunale Silvio Oliva, l’assessore Francesca Barretta e alcuni consiglieri comunali per l’addio ad una loro concittadina anche in rappresentanza di un’intera comunità.
Si chiudono così tre giorni di passione per il comune dell’Agro nocerino, inziati con la morte di una bimba di tre anni, la notizia falsa, riportata su un quotidiano, sul decesso causato da sevizie e violenze sessuali e sulla smentita praticamente immediata. La bimba, come confermeranno poi l’esame esterno e l’autopsia, non presentava alcun segno di violenza di alcun genere.
Nessun orco, quindi, ma solo la triste storia di una famiglia immigrata che viveva di stenti per garantire un futuro migliore a Lidia. Per farla studiare e vivere in Italia. Invece, in poche ore questi sogni sono svaniti nel nulla. Ora, dopo l’addio, per Gheorghe Buzatu non sembra del tutto finita.
Forse la Giustizia ci vuole vedere ancor più chiaro. E, sabato pomeriggio, il bracciante 35enne è stato nuovamente ascoltato dai ccrabinieri di San Marzano per tutto il pomeriggio.
Raimondo Aufiero

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«Ha fatto tanto per mantenerla»
Il sacerdote ortodosso in difesa del papà della bimba
SAN MARZANO SUL SARNO. «È una situazione singolare – afferma padre Bogdan Filip parroco della Chiesa Cristiana Ortodossa di Salerno che ha celebrato insieme al sottodiacono Massimiliano Autero – è mancata la mamma e se n’è sentita la mancanza». Lei conosceva la famiglia? «Non bene, però sapevo della situazione e posso dire che Gheorghe ha fatto il possibile per la figlia. Ha lavorato tanto per mantenerla anche all’asilo. Poi non so dire di più».

 

«Noi fatti passare per carnefici»
La rabbia dei vicini per la diffusione delal falsa notizia sulla violenza sessaule sulla piccina  
SAN MARZANO SUL SARNO. I “vicini di casa” per voce di Antonio Pagano hanno annunciato querela per diffamazione a mezzo stampa alle testate e ai giornalisti che hanno riportato la falsa notizia della violenza sessuale praticata sulla bimba. «Un paese intero per molte ore ci ha considerato come carnefici, anche se non è stato riportato nessun nome la gente sa dove abitiamo e subito ha fatto due più due». «Nelle prossime ore daremo mandato al nostro legale di fiducia per sporgere la querela» conclude Pagano.

 

La commozione alle esequie anche dei compagni di asilo
funerali bimba lidia 5Tanta rabbia. Questo è il sentimento diffuso tra i presenti ieri ai funerali della piccola Lidia. rabbia per non essere riusciti, come comunità, a salvaguardare una bimba così piccola, e rabbia per voci infondate sulle cause del decesso della bimba. La comunità si interroga su cosa abbiano fatto  le istituzioni, in particolare i servizi sociali e il Piano di zona, per scoprire i casi di difficoltà in cui versava la famiglia di Lidia, alla quale era rimasta solo il padre, dopo che la mamma era andata via in Romania, e l’affetto dei vicini.

 

 

Le indagini continuano
Non è certamente chiusa l’inchiesta del pm Giuseoppe cacciapuoti sul decesso di Lidia. Si attendono ancora i risultati definitivi dell’autopsia, nonostante siano state escluse violenze di ogni genere. E da questa indagini potrebbero aprirsi nuovi filoni per comrpendere come mai la bimba vivesse in condizioni difficili e perchè non sia stata aiutata prima dalle istituzioni