di Andrea Pellegrino
Le diplomazie deluchiane sono al lavoro per l’ultimo colpo prima di passare al piano B. Vincenzo De Luca cerca di consolidare l’asse Salerno – Napoli con una intesa che potrebbe blindarlo per le prossime primarie per la scelta del candidato governatore della Campania. La sua strategia, che sostanzialmente è quella originaria, prevede un accordo con Andrea Cozzolino, quindi con Antonio Bassolino e l’intero entourage del vecchio partito dei Ds. Il pressing da Salerno è costante sull’europarlamentare la cui scalata per Palazzo Santa Lucia è sempre più consolidata e un passo indietro, potrebbe esserci solo ad una condizione: la candidatura a sindaco di Napoli, sua prima ed attesa ambizione. A quanto pare un primo approccio, fanno sapere i fedelissimi del sindaco di Salerno, ci sarebbe già stato ma la strada sarebbe ancora in salita in considerazione delle tante resistenze che ci sono all’interno del partito nei confronti di Vincenzo De Luca. Tra tutti Lello Topo che avrebbe avvicinato Cozzolino per sostenerlo nella battaglia contro il primo cittadino salernitano. Ancora all’orizzonte c’è la proposta di una rosa di nomi da sottoporre a Renzi per la definitiva scelta del candidato. Ma a quanto pare da Roma è forte la delusione verso lo stato delle cose in Campania, e soprattutto all’interno del Partito democratico, tanto da spingere il premier a restare ancora alla finestra in attesa di conoscere gli sviluppi, tenendo un occhio vigile anche alle vicende di casa altrui, con attenzione massima verso il Nuovo Centrodestra di Alfano e l’Udc. Infine c’è il caso Picierno sempre più attratta dall’ipotesi candidatura. Probabilmente l’europarlamentare attende l’esito della Fonderia che si terrà a fine settembre. A Bagnoli, insieme al gruppo under 40 democrat vorrebbe mostrare i muscoli e quindi assicurarsi un posto al sole, se non come candidata, almeno nel governo che verrà, dopo l’annunciato rimpasto d’autunno. Un quadro, dunque, sempre più complesso e difficile da inquadrare, all’interno del quale tutto può accadere. Chiaro segno di una assenza di una leadership campana interna al Pd. La stessa guida affidata ad Assunta Tartaglione si è mostrata abbastanza debole. Tant’è che al momento non c’è ancora traccia della convocazione di un’assemblea regionale, nonostante la confusione e l’incertezza politica.