Mutaverso teatro sarà ospite questa sera, alle ore 21, della Associazione “A casa di Andrea”, con i pupazzi di Nano Egidio
Di Olga Chieffi
Si susseguono con grande successo di critica e pubblico gli appuntamenti della quinta edizione di Mutaverso Teatro, che questa sera condurrà il proprio affezionatissimo pubblico alla scoperta di una nuova location, ove il contatto con gli artisti sarà veramente sensibile. Sarà, infatti, questa sera, alle ore 21, in programma la versione teatrale da camera di “Luisa, uno sguardo Oltralpe”, soap opera sperimentale, anarchica e surreale recitata da attori e pupazzi, presso la sede dell’Associazione “A Casa di Andrea – Lvh”, in via Posidonia 153 a Salerno. L’evento, organizzato da Erre Teatro, inaugura la sinergia con l’Associazione Onlus dedicata alla memoria di Andrea Cerbarano, prematuramente scomparso in seguito ad un incidente stradale nel gennaio del 2016. «Fare parte di un programma così importante affiancati a palcoscenici storici del teatro salernitano è motivo di orgoglio per una piccola e giovane Associazione quale è “A Casa di Andrea”, ma anche importante segnale di impegno, serietà e passione nel portare avanti progetti solidali in nome del nostro Andrea» commenta Dino Cerbarano, fondatore, insieme alla moglie Melina, dell’Associazione Onlus impegnata in progetti di solidarietà sul territorio nazionale ed internazionale, come Costa d’Avorio e Brasile. Tre gli appuntamenti, tra quelli della Stagione Mutaverso Teatro ideata e diretta da Vincenzo Albano, che verranno realizzati nel 2020 “A casa di Andrea” al fine di stimolare processi di partecipazione e innovazione collettiva attraverso gli strumenti propri del teatro in grado di favorire esperienze culturali nel più ampio senso dei linguaggi artistici e delle relazioni umane e creative. E’ questa, la prima Teatro-Novela italiana con attori e pupazzi, scritta, diretta ed interpretata dal camaleontico e sorprendente trio comico formato da Marco Ceccotti, Simona Oppedisano e Francesco Picciotti, che in quasi dieci anni di spettacoli ha conquistato il pubblico romano e non solo riscuotendo grande successo in tutte le piazze dello stivale. “Luisa, uno sguardo Oltralpe” è uno sceneggiato teatrale esilarante che con il giusto equilibrio di cattiveria e tenerezza riesce ad affrontare tematiche troppo spesso dimenticate come i difficili amori che possono nascere tra una donna e un pupazzo o tra un danese e un alce, i terroristi troppo timidi, l’assenza di negozi cinesi sotto casa ad Orvieto e le unioni incivili. In effetti la telenovela originale andò in onda nei primi anni ’80 su televisioni private, private di tutto, anche dello schermo, per questo motivo nessuno riuscì a vederlo o a registrarlo e di Luisa, uno Sguardo Oltralpe si persero le tracce. Un capolavoro del genere però non poteva rimanere nel dimenticatoio, così noi, il Collettivo del Nano Egidio (talvolta abbreviato in “Misterioso Collettivo del Nano Egidio”) ha deciso di realizzarne una versione teatrale rimanendo fedeli per quanto possibile alla trama dello sceneggiato originale che non abbiamo mai visto, però ci fidiamo.La vicenda narra la storia dei Whingfield e dei Baltimora, due famiglie rivali che vivono nel pericoloso confine che c’è nell’America Latina, come nei paesini del frusinate. I Whingfield sono una nobile famiglia decaduta per aver giocato in borsa senza la canottiera.I Baltimora sono una disgraziata famiglia di contadini che coltiva soprattutto illusioni. All’apparenza può sembrare uno spettacolo a sketch adatto a serate comiche belle, che può essere messo in scena pressapoco ovunque, in tutti quei luoghi dove c’è gente che si vuole divertire anche e soprattutto in questo periodo di crisi non solo economica ma soprattutto di valori. Se però ci si concentra meglio e lo si guarda con occhio attento, è possibile trovarci in un’immagine nitida di quella bella Italia che non c’è più, un’ Italia forse un po’ ingenua ma che ha ancora tanto da insegnarci. La nobildonna decaduta Luisa Winghfield è segretamente innamorata di Woody Baltimora, un povero pupazzo contadino. Un amore contrastato dalla differenza di classe e anche dal padre di lei, Emidio Winghfied, che tenta in tutti modi di scongiurare le nozze ricorrendo a subdoli avvocati, spietati assassini e a Fiorella Mannoia, perché Luisa è da tempo promessa sposa al suo perfido ma ricco cugino.