Luigi Memoli: “Al Fucito troppi accessi. Serve un cambio di passo” - Le Cronache
Attualità

Luigi Memoli: “Al Fucito troppi accessi. Serve un cambio di passo”

Luigi Memoli: “Al Fucito troppi accessi. Serve un cambio di passo”

di Mario Rinaldi
Ospedale “Fucito” di Mercato S. Severino ancora al centro del dibattito pubblico ed istituzionale. In questa occasione, dopo le parti sociali e il sindaco Antonio Somma, ad intervenire sulla vicenda del pronto soccorso e del potenziamento dei reparti del nosocomio più grande della Valle dell’Irno è il direttore sanitario della struttura, Luigi Memoli.
Direttore Memoli, i sindacati hanno chiesto all’Azienda Ospedaliera l’unità Obi per il Pronto Soccorso. Lei cosa ne pensa?
“Che ci siano disagi nel nostro pronto soccorso per un numero eccessivo di accessi è cosa risaputa. L’istituzione dell’unità OBI richiede un numero di accessi al pronto soccorso in un anno che la nostra struttura non ha raggiunto. Credo sia questo il motivo della mancata istituzione di questo servizio, che riguarda un’attività assistenziale svolta in aree funzionali annesse al Pronto Soccorso o alla Medicina d’Urgenza con finalità di rapido inquadramento diagnostico e terapeutico del paziente, di norma non inferiore alle 6 ore e non superiore alle 24 ore, per identificare l’appropriatezza del ricovero e della sua sede o della dimissione”.
Secondo lei da cosa dipendono i disagi al pronto soccorso del “Fucito”?
“Sicuramente dalla chiusura di altri pronto soccorso, come quello di Solofra ad esempio, che ha determinato un “dirottamento” dei residenti di alcuni Comuni dell’Avellinese più vicini a Mercato S. Severino verso il nostro pronto soccorso.
Se non si investe nell’apertura di maggiori centri di assistenza sanitaria questo disagio si avvertirà in tutte le occasioni”.
Ecco, direttore, cosa suggerisce per far fronte a questo disagio?
“Mi è capitato proprio nei giorni scorsi di leggere un report dell’Ocse, l’organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, attualmente 36 Stati. Ebbene, per quanto concerne la situazione della sanità in Italia è stato constatato che ci vorrebbe un investimento esorbitante in termini economici nel settore sanitario per evitare che si creino disagi come quello al nostro pronto soccorso. Il discorso è molto semplice. Non essendoci strutture adeguate, anche private, i pazienti preferiscono recarsi al pronto soccorso e restare in attesa anche 36, 48, 72 e più ore per farsi visitare e ricevere un’adeguata assistenza che possa rassicurarli sul loro stato di salute. Per evitare l’ingolfamento dei pronto soccorso bisognerebbe attivare servizi più efficienti ai quali i pazienti possano far affidamento. Questa, secondo il mio parere, sarebbe una soluzione da adottare”.
E’ stata anche evidenziata, a più riprese, una carenza sia di personale medico che di posti letto presso i vari reparti del “Fucito”. Ce lo conferma?
“La carenza si è registrata soprattutto in relazione al numero di medici in servizio. La nostra struttura necessiterebbe di personale medico soprattutto nel reparto di urologia. Mi associo alla richiesta del sindaco di Mercato S. Severino Somma presentata all’Azienda di attingere alle graduatorie di altri ospedali per impiegare nuovi medici. In alternativa si potrebbe sfruttare anche la possibilità che gli specializzandi in medicina possano partecipare a concorsi per essere assunti a tempo determinato nelle strutture ospedaliere laddove necessario per sopperire alla carenza di personale secondo le vigenti normative in materia. Per quanto riguarda i posti letto, il “Fucito” presenta un buon numero di posti letto nei vari reparti ospedalieri, anche se non ancora sufficienti a soddisfare la domanda”. Un dibattito, dunque, che sarà ancora aperto per diverso tempo nei vari ambienti istituzionali.