di Monica De Santis
Si allarga la protesta dei commercianti sia del settore food che del no food. Dopo la partenza nella giornata di lunedì a via Nizza e via Irno, ieri hanno aderito all’iniziativa anche alcuni commercianti di piazza Sant’Agostino e Corso Vittorio Emanuele. Pietro Lamberti del panificio Sant’Agostino ha spiegato che nel giro di pochi mesi si è visto triplicare le bollette dell’energia elettrica… “Da 1200 euro che pagavo, sono arrivato a 3600 euro al mese. Prima avevo un ristorante che ho dovuto chiudere a causa del covid, ora mi sono aperto questo panificio, ma adesso con i costi che ci stanno le difficoltà sono altissime e quindi ho scelto di aderire a questa protesta perchè è come se fossimo tornati nuovamente al periodo del lockdown, quando a pagare siamo stati soprattutto noi commercianti e artigiani. La cosa che mi spiace è che questo mese non sono riuscito neanche a pagare ancora gli stipendi ai due dipendenti”. Anche Luigi Grimaldi titolare del negozio di ortofrutta sempre in piazza Dogana Regia, ha aderito alla protesta… “Il Governo la deve smettere di mentirci. Servono iniziative concrete e immediate. Abbiamo bisogno di un piano che ci aiuti ad andare avanti, non abbiamo aumentato i prezzi perchè altrimenti sarebbe stato un suicidio, visto che la concorrenza è spietata”. Ha aderito alla protesta sul Corso Vittorio Emanuele anche Mario Citro del Bar Arechi, che si è visto costretto ad aumentare i prezzi del 10%, Lucio Iuliano, titolare del bar Arienzo che si è visto arrivare l’ultima bolletta di ben 8000 euro, Tullio Ventura dell’Emmanuel che ribadisce che la situazione è insostenibile e che molti colleghi hanno pensato di chiudere da ottobre a dicembre, in attesa di vedere come si evolve la situazione. Un appello ad aderire alla manifestazione, nella giornata di ieri è arrivato anche da Gabriele Bonci, chef di fama nazionale