Il Presidente del Consiglio comunale ed ex assessore al commercio Dario Loffredo, ieri mattina, è stato ascoltato dai Pm che conducono l’inchiesta sui mercatini di Natale, dove lo stesso Loffredo risulta indagato per turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta sui mercatini di Natale avviata nel 2016. Una richiesta di essere ascoltato avanzata dal suo legale Giovanni Annunziata, presente all’interrogatorio, per chiarire la posizione di Loffredo. Come è noto, con la chiusura delle indagini, si attendono le richieste di rinvio a giudizio ma gli indagati hanno la possibilità di chiedere di essere ascoltati. Due i punti che il legale e il suo assistito hanno voluto chiarire al Pm Cosentino. Il tenore delle intercettazioni e il famoso bando di gara. Sulle intercettazioni telefoniche ne è stato chiarito il tenore, soprattutto quelle con Ciro Pietrofesa, anche lui indagato e che secondo l’ipotesi accusatoria fece da tramite tra la società e il Comune, escludendo che ci sia stata una soffiata sulle modalità del bando che secondo la Procura avrebbe favorito Buongiorno Italia. E il legale lo fa dimsotrando a suo dire con ampia documentazione, che il bando non favorì la società. Nel bando fu inserita una clausola che consentiva di ottenere 20 punti aggiuntivi. Un particolare che secondo l’accusa sarebbe stata messa proprio per dare un vantaggio alla società i cui dirigenti, Francesco Ferrara e Michele Fiore sono sotto inchiesta. Secondo la documentazione presentata dalla difesa altre associazioni beneficiarono della nuova clausola e non Buongiorno Italia, la quale vinse la gara per le «casette di Natale» sul lungomare di Salerno. Il bando dei mercatini di Natale del 2016, stando alla ricostruzione dei pm, sarebbe stato predisposto in maniera tale da favorire la società “Buongiorno Italia”. In che modo? Attribuendo a quest’ultima 20 punti aggiuntivi “per precedenti e analoghe esperienze nel settore”. In un’intercettazione tra Pietrofesa e Michele Fiore, uno degli indagati, il quadro, per i Pm, appare abbastanza chiaro: “Ho fatto inserire anche il fatto dell’esperienza, l’anzianità e tutte le cose”.La possibilità di agire indisturbato sarebbe dovuta, sempre secondo la ricostruzione dei pm, grazie al rapporto con Loffredo e con il dirigente comunale Alberto Di Lorenzo. E qui entra in gioco l’ex assessore. In una chiamata risalente al 4 ottobre, Loffredo dice a Pietrofesa: “Vedi che abbiamo migliorato”. Al che il leader degli ambulanti chiede: “Pure quella cosa che ho detto io?”. La risposta è chiara: “Sì, esperienza, 15 punti nel settore. Era giusto? Va bene?”. E continua: “Al di là di chi vince, si devono salvaguardare le persone di qualità”. Un impianto accusatorio che Loffredo e il suo legale Annunziata hanno voluto chiarire, ora si attendono le decisioni dei magistrati che conducono l’inchiesta.
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