Lo skatepark diventa realtà: entro la fine dell'anno l'avvio dei lavori - Le Cronache
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Lo skatepark diventa realtà: entro la fine dell’anno l’avvio dei lavori

Lo skatepark diventa realtà: entro la fine dell’anno l’avvio dei lavori

di Erika Noschese

Sono passati ormai 5 anni dall’inizio di un progetto che sembrava a rischio “dimenticatoio” eppure, ad oggi, sembra quasi essere tutto pronto. Lo skatepark potrebbe diventare realtà a Salerno. Si tratta di un progetto a cui sta lavorando Doddo D’Ambrosio, artista locale, vincitore – ormai 6 anni fa – del concorso di idee “Fabbrica Salerno” bandito dall’amministrazione comunale. Quello che doveva essere un progetto fine a sé stesso ha allargato gli orizzonti, trasformando il capoluogo in una città che – seppur lontana dagli ideali europei – sembra essere intenzionata a donare ai giovani un’area in cui praticare lo skate, divenuto a tutti gli effetti uno sport. Il progetto, che oggi si presenta già nella fase esecutiva, è stato redatto dallo studio Zoo architecture, degli architetti Simona Siddi e Gianluca Voci, seguendo la normativa nazionale di riferimento nonché ascoltando ed interagendo con gli skaters locali, principali fruitori dell’area. Ovviamente non si tratta di un’area nella quale esercitare soltanto la pratica dello skate, ma di un’area polivalente nella quale avviare attività ludico-ricreative disparate e nella quale accogliere bambini, ragazzi ma anche persone agée. Il progetto intende recuperare l’intero invaso creando un parco urbano dedicato allo sport ma non in via esclusiva, uno spazio sottratto all’abbandono che diventa un nuovo attrattore sociale, un generatore di stimoli, un luogo di condivisione. Il progetto prevede, infatti, oltre alle classiche strutture tipiche degli skate park anche due aree verdi appositamente pensate per una moltitudine diversa di fruitori. Due aree dotate di panchine, servizi e verde anche ad alto fusto, tali da consentirne una fruizione sia invernale che estiva. Grazie al lavoro fatto in sinergia con i Consiglieri, l’Assessore al Bilancio e l’Assessore all’Urbanistica il progetto sarà inserito all’interno del piano triennale delle opere pubbliche tramite un aggiornamento allo stesso che sarà successivamente approvato in Consiglio comunale. Lo stesso progetto verrà poi inserito all’interno del Documento Unico di Programmazione.

Doddo a Salerno potrebbe presto nascere uno skatepark…

«E’ da 5 anni che ci lavoro, è arrivato il momento di costruirlo anche perché c’è una necessità cittadina, al di là del fatto che anche i ragazzi ne hanno bisogno perché si sta diffondendo tantissimo questa disciplina, divenuto un vero e proprio sport olimpico. A livello urbanistico, si sta danneggiando tantissimo la città perché questo sport ha bisogno di spazi di cemento e panchine, per compiere questi salti, deturpando l’area e il manto urbano. Ci sono lamentele riconducibili a palazzi interi perché i ragazzi fanno rumore, creando dei veri disagi. Mi sembra giusto e doveroso garantire uno spazio a questi ragazzi».

Poche settimane fa hai consegnato all’amministrazione comunale il progetto di fattibilità tecnico-economica. A che punto siamo adesso?

«Sì. Siamo in una fase abbastanza avanzata soprattutto perché ho avuto un grosso aiuto anche da parte dei consiglieri comunali che mi stanno aiutando molto, essendo convinti del progetto. Per presentarlo bisogna attendere il beneplacito del consiglio comunale che dovrà ritenere valida la mia idea e finanziarla, su input dell’assessore al Bilancio Luigi della Greca e del proponente. Loro dovranno far rientrare questo progetto nel fondo destinato alla realizzazione delle opere nel prossimo triennio. E in queste opere dovrebbe rientrare anche l’H703, dicitura che ho pensato di dare allo skatepark che dovrebbe sorgere all’interno di un’area polifunzionale e polisportiva».

E’ stata già individuata l’area?

«Inizialmente l’assessore all’Urbanistica (Mimmo De Maio ndr) aveva individuato alcune aree che poteva fare contenitore per lo skatepark. Ci è stato proposto il parco del Mercatello, area che fin da subito ho rifiutato ma solo perché così andavamo a dislocare quella che è un’area di sport già creata dal Comune stesso. Da piazza della Concordia in poi, infatti, ci troviamo tutta una serie di strutture quali la piscina comunale, i campi da tennis, il velodromo, la pista ciclabile. Secondo la mia logica, sarebbe doveroso continuare a realizzare sport sulla stessa linea. In particolare, ho individuato l’area nei pressi del bar Marconi, dove era insediato l’ex mercato etnico che poi non si è mai insediato. Neanche a farlo apposta, proprio in questi giorni è stato liberato dai gazebi che erano stati realizzati e mai utilizzati ed è una cosa che si è verificata per caso, non in previsione della realizzazione dello skatepark. Sono anni che punto alla realizzazione in quel posto; sono stato in California quasi 5 mesi e da San Francisco fino a Los Angeles e mi sono fatto un mapping di questi skatepark che ho visto: la maggior parte di questi, infatti, sorgevano, quasi tutti, fronte mare. In particolare, mi sto ispirando a quello di Los Angeles e il progetto si basa proprio su questo, prevedendo uno spazio fronte mare. Inoltre, sono previste una serie di attività: skatepark, basket che è un altro sport fondamentale su cui puntare per dare uno spazio ai giovani. Lo skate non è più una tendenza ma uno sport minore a tutti gli effetti che entrerà a far parte delle Olimpiadi. Il basket, invece, sta diventando una certezza e deve essere premiato. Intorno a quest’area ci sarà tutto corpo libero. Come già detto, l’H703 nasce come area polisportiva e polifunzionale, luogo di aggregazione sia per bambini dai 4 anni sia i ragazzi o gli adulti. All’interno ci sarà lo skate, il basket, aree verdi con un barbecue all’interno così che le famiglie potranno stare all’aperto. Il tutto, a basso costo».

Ritornando allo skate, attualmente è uno sport a tutti gli effetti, come anticipavi anche tu…

«Sì, lo ripeto: è uno sport, non una disciplina o una moda. In Italia sono veramente pochi gli spazi dedicati allo skatepark o per tenere un campionato. Per Salerno questa può essere una grande opportunità perché potrà ospitare dei campionati perché oltre a dare spazio ai giovani, stanchi di dover stare per strada o sotto il Grand Hotel. Tra l’altro si tratta di giovani molto bravi, il livello sta crescendo molto e bisogna tutelarli e offrirgli qualcosa».

Ti stai avvalendo anche della collaborazione di uno studio di architettura…

«Sì, collaboro con Zoo architecture, con gli architetti Simona Siddi e Gianluca Voci; quest’ultimo è il mio tutor e mi sta accompagnando in questo percorso ormai da svariati anni. Con lui ho presentato questo progetto di Fabbrica Salerno: 6 anni fa sono arrivato primo ad un concorso di idee bandito dall’amministrazione comunale e successivamente abbiamo inserito questo progetto in ambito comunale. Così, ho registrato il mio progetto al Comune nel 2017 e ho iniziato a concretizzare la mia idea. Oggi qualcosa si sta muovendo, anche grazie ai consiglieri Donato Pessolano, Fabio Polverino e Veronica Mondany che mi stanno supportando e aiutando a finalizzare la parte tecnica del progetto. Oggi non è facile, ma non parlo di Salerno perché è una questione tutta italiana ma c’è molta burocrazia e le istituzioni sono lente». Tra quanto potrebbero iniziare i lavori per la realizzazione? «Io innanzitutto lancio un appello al consiglio comunale affinché approvino il progetto e far sì che tutti lo sostengano proprio perché l’idea nasce da un cittadino che prova a fare qualcosa di bello per la sua città. Io ipotizzavo di iniziare in estate ma non credo sia fattibile ma al massimo per fine anno intendo iniziare».