L'importanza di tutelare un bene come l'acqua - Le Cronache Attualità

di Gennaro D’Amico

Lo scorso 22 marzo si è celebrata la giornata mondiale dell’acqua. Bene prezioso e risorsa fondamentale, la sua tutela ha assunto sempre più importanza a livello mondiale per essere un bene da preservare dinanzi alle numerose insidie che caratterizzano la sua fruibilità. Nell’ occasione della ricorrenza, emblematico è stato lo slogan lanciato dall’ Onu “Water for Peace”, con cui l’organizzazione ha rimarcato come l’acqua può essere considerata sia come uno strumento di cooperazione e di pace tra i popoli ma anche terreno di numerosi conflitti. Ad oggi, nel mondo, sono 24 i Paesi che hanno stretto accordi di cooperazione per la condivisione dell’acqua.

La crisi globale di questo bene prezioso è ormai cosa nota; si afferma che di qui al 2030 il fabbisogno globale aumenterà ancora sino al 55%. L’acqua ormai sembra destinata a diventare come il petrolio, una risorsa su cui si concentreranno le principali questioni geopolitiche globali. In provincia di Salerno molte sono state le iniziative che si sono avvicendate nel corso della giornata. Ad Eboli, sabato scorso, presso l’Istituto Tecnico Agrario Fortunato, si è tenuto un incontro che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Dott.ssa Vera Corbelli e del Presidente del Consorzio di Bonifica in Destra del Fiume Sele Dott. Vito Busillo. Nel corso del suo intervento il Ministro Pichetto ha sottolineato come, in Italia, ogni individuo ha un consumo giornaliero di circa 220 lt di acqua – dato molto alto se si considera che, nel resto d’Europa, il consumo medio giornaliero per ogni individuo si ferma a circa 160 lt. Questo è un dato preoccupante che denota i pochi passi in avanti fatti in tema di tutela di un patrimonio mondiale quale l’acqua, nonostante l’intensa opera di sensibilizzazione che è ormai in essere da molti anni. L’intero territorio della provincia di Salerno, su tale tematica, non può chinare il capo.

Non darle la giusta importanza significherebbe in primis distogliere lo sguardo dal futuro e anche un pessimo segnale verso le prossime generazioni che vorranno vivere, lavorare e mettere su famiglia in questo territorio. Basti pensare alle numerose aziende agricole esistenti su Capaccio Paestum o nella Piana del Sele, le quali soffrono, nel corso delle stagioni più calde, una forte crisi idrica che si ripercuote sulle coltivazioni, ovvero quello che arriva sulle tavole di tutti i giorni. Il territorio della provincia di Salerno ha cercato di correre ai ripari mediante un’intensa opera messa in atto grazie soprattutto al lavoro di enti quali il Consorzio di Bonifica In Destra del fiume Sele e il Consorzio di Bonifica di Paestum i quali, nel corso della loro lunga storia, hanno lavorato molto e continuano ancora oggi nella loro attività. Rappresentano sicuramente un’eccellenza gestionale nell’ambito degli enti di bonifica espletando la loro attività nell’ambito della difesa del suolo, dell’irrigazione, della tutela dell’ambiente e della valorizzazione del territorio agricolo. Oggi l’attività dei Consorzi di Bonifica risulta utile non solo per l’agricoltura, ma funge da organismo di difesa per l’intero territorio e per la protezione dell’ambiente. L’obiettivo prefissato è quello di creare una rete di opere idrauliche “compatibile” ed “armonizzata” che possa essere utile non solo per l’agricoltura, ma anche per l’ambiente, la salute, il paesaggio, il turismo.

Trattasi di un tema delicato e fondamentale, se si vuole tutelare il patrimonio accumulato nel corso di decenni di storia e garantire un futuro a questo territorio sia in tema di economia che di benessere di vita, è necessario utilizzare tutti gli strumenti possibili e che sono nella disponibilità degli enti. Il territorio lo chiede e serve dare risposte efficienti.