di Erika Noschese
Ha rotto il silenzio l’ormai ex assessore al Bilancio del Comune di Salerno Paola Adinolfi dopo le dimissioni rassegnate per il rimpasto in giunta nella mattinata di giovedì, all’indomani di un veloce confronto con il sindaco e il suo capostaff Enzo Luciano. Il suo è stato un mandato breve ma intenso: a lei il compito di provare a far quadrare i conti, in un clima tutt’altro che sereno. Suo l’impegno per il patto Salva Città, una misura tutt’altro che semplice che permette però al Comune di Salerno di non affacciarsi al precipizio del dissesto economico. La docente universitaria durante i vari consigli comunali non si è mai sottratta al suo impegno, rispondendo punto per punto alle richieste di chiarimento dei consiglieri di opposizione, dando le giuste delucidazioni mirate a far comprendere l’inteso impegno portato avanti dal suo assessorato e dai dirigenti comunali. Nei giorni scorsi non è stata presente a Palazzo di Città unicamente per problemi di salute ma fino all’ultimo giorno ha portato avanti il lavoro che affida ora nelle mani del suo successore, l’ex vicesindaca Eva Avossa che, calata dall’alto, torna a Palazzo di Città alla destra del sindaco Napoli. Una scelta non compresa, nè da chi il Palazzo lo vive nè dai cittadini che chiedono competenze rispetto a materie così delicate. Delusa sicuramente ma composta e corretta la Adinolfi fa un bilancio della situazione economica di Palazzo Guerra.
Assessore lei ha rassegnato le dimissioni, cosa è accaduto?
«Se per spirito di servizio e senso di responsabilità ho accettato l’incarico in una situazione (giudiziaria e finanziaria ) delicatissima per la mia città, per lo stesso motivo, alla luce della delicata situazione politica che mi è stata rappresentata, ho rimesso la delega».
Lei ha incontrato il sindaco e il suo capostaff, un incontro breve ma cordiale…
«sì…».
Cosa ne pensa del rimpasto in giunta?
«Le avevo premesso di non essere preparata sulle dinamiche politiche, che non ho potuto seguire in questi giorni a causa di un incidente. Non credo peraltro che siano di grande interesse per i cittadini».
Giovedì il consiglio comunale, si parlerà di bilancio. Il primo consiglio senza di lei dopo un importante lavoro fatto…
«Per quanto riguarda il lavoro fatto, qualche dato per dare un’idea del miglioramento dal 20 al 22. Disavanzo: da 202 mil a 162. Indebitamento: da 181,4 mil a 174,7. Tempi di pagamento: da 255 a 44 giorni. Ma i dati di cui sono più soddisfatta sono sul versante tributario, che ci consentono maggiore giustizia sociale ed equiripartizione dei sacrifici: dal 21 al 22 gli accertamenti sono aumentati di 9 milioni e le riscossioni di 16 milioni. Ed è bellissimo che siano aumentate le riscossioni volontarie, segno di fiducia dei cittadini».
Cosa si sente consigliare al suo successore?
«Le faccio i miei auguri e le consiglio di proseguire nel rispetto nel patto, perché è stato approvato da un tavolo tecnico di altissimo livello e questa è una garanzia».
Lei ha fatto un lavoro importante, appartiene a lei il Salva Comuni e l’impegno nel far quadrare i conti. È preoccupata per il lavoro che verrà fatto in futuro o dispiaciuta per un lavoro non portato a termine?
«Non sono stata sola a svolgere il lavoro ma insieme ad uffici validissimi guidati da un dirigente preparato e instancabile. Non mi preoccupa il futuro perché, grazie a una revisione dei questionari sui fabbisogni (su cui ho pubblicato un saggio) abbiamo ottenuto una revisione al rialzo delle quote del Fondo di Solidarietà che ci porteremo per sempre. Inoltre la finanziaria prevede un importante contributo per i comuni che hanno aderito al patto, di cui la quota maggiore sarà per Salerno. Non sono dispiaciuta ma sarei stata contenta di ricevere il riscontro positivo alla prima relazione sull’attuazione del patto: abbiamo lavorato a ferragosto e tutti i target sono stati rispettati (nonostante l’aumento dei costi energetici, i tagli e le rottamazioni delle cartelle esattoriali). Altra soddisfazione che avrei voluto avere, è quella di ricevere riscontro alla richiesta che ho inviato tre giorni fa al Mef, a seguito di un’analisi 2009-2022 a cui ho lavorato mesi e che consentirà a Salerno di recuperare ingenti trasferimenti erariali che per errore non gli erano stati attribuiti.