Il percussionista dell’ Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, concluderà oggi, una masterclass, promossa dall’Associazione Amicus del Presidente Gerardo Sapere, tra il verde del Colle San Bartolomeo di Giovi a Salerno
L’aspetto più entusiasmante delle percussioni è che, contrariamente a quanto si crede, hanno una grande capacità di adattamento. Infatti, pensare di non poter eseguire musica da camera di genere classico con piccoli tamburi e piatti è sbagliato, dato che l’intera gamma dei suoni prodotti da questi strumenti è a nostra disposizione, dai quasi impercettibili Pianissimo fino ai più penetranti Forte. Gli esotismi che, ancora occasionalmente udiamo o ci aspettiamo di udire, tra alcuni decenni saranno magari superati, come l’origine turca dei piatti a mano, ma resterà il loro DNA. E’ quanto ha dimostrato in due giorni di full immersion il M° Andrea Santarsiere, percussionista dell’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ai suoi allievi, Alessia e Simone Pietro Parisi, Antonio e Mario Senatore, Nicola Sassano, Alessandro Ceglia, Giulia Nappa, Matteo Ferrara, Diego Basile, Andrea De Chiara, Salvatore Caprioli, Carmine Landi, Alfonso Izzo, Carmine Di Muro, Raffaele Silvestri, Andrea Iaccino, Mauro Caputo, protagonisti assoluti di una Masterclass, che prenderà il via stamane, organizzata tra il verde del colle di San Bartolomeo in Giovi, a Salerno, dall’Associazione Amicus del Presidente Gerardo Sapere, unitamente ad un cartello di istituzioni e associazioni, quali la Regione Campania, il Comune di Salerno e il Conservatorio Giuseppe Martucci, il Liceo Alfano I, il Maiori Festival, l’Accademia il Suono dell’Arte, Percussioniamo, sostenuti da un cartello di sponsor tecnici. Al fianco di Andrea Santarsiere, che avvicinerà i futuri percussionisti a passi e studi su tutti gli strumenti a percussione, oltre alle tecniche di Mental training e preparazione psicofisica i concorsi, snare drum, con le sue diverse tecniche e stili e tecnica di tutti gli accessori orchestrali, ci saranno i suoi colleghi Gerardo Sapere, Antonio Palmieri e Rosario Barbarulo, in questa due giorni che sarà un importante momento di condivisione in grado di incoraggiare i giovani musicisti allo studio della musica e creare un fertile scambio di sapere, che favorirà la crescita di allievi e docenti. Oltre alle giornate di studio, l’evento di sera si apre al pubblico, con due incontri, il primo affidato ad Alfredo Capozzi esperto di tecnologie audio, dal titolo “Le percussioni nella produzione audio”, il secondo a Romeo Cagossi, che relazionerà sul tema “La musica sacra fra antico e moderno”. Ai ragazzi, provenienti dall’intero territorio nazionale, verrà data la possibilità di esibirsi ed esprimere quanto appreso durante le giornate di studio, attraverso singoli interventi musicali e brani d’ensemble, a coronamento di un percorso di confronto di competenze, esperienze e personalità differenti, ma unite dall’universale linguaggio della musica.